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Pescara, 24/07/2024
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Data: 29/12/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Benetton, scade il contratto. Si chiude. La società che gestisce il negozio in corso Vittorio lascia: non c'è utile. A rischio 15 dipendenti, la maison cerca nuovi soci

PESCARA «Liquidazione totale per cessazione attività». Il cartello - con relativa indicazione dell'alta percentuale di sconti sugli acquisti che di conseguenza sarà applicata - è di quelli tristissimi che sempre più spesso, dall'inizio della crisi, ingombrano le vetrine di tanti di quei bei negozi per cui Pescara era famosa in tutto l'Abruzzo e oltre. Stavolta campeggia sulle vetrine dello store United Colours of Benetton e Sisley lungo corso Vittorio Emanuele. Un addio importante e particolarmente doloroso quello della marchio fondato nel 1965 a Ponzano Veneto, in provincia di Treviso, da Luciano, Gilberto, Giuliana e Carlo Benetton. O forse solo un arrivederci. Sì perché sulla chiusura o meno del negozio su tre piani nella palazzina di proprietà della maison trevigiana, e il destino delle 15 commesse che ci lavorano, aleggia un certo mistero.Lo store nel 2013 è stato preso in gestione dalla Giemme srl di Marco Pari, rilevato dalla società Arca di Noè dopo una breve vertenza con ristrutturazione dell'azienda e benedizione della Bencom, società interamente controllata dalla Benetton. E il romagnolo Pari appare deciso e lapidario: «Non c'è margine di utile, dunque lascio il negozio di Pescara». Complice la scadenza, a febbraio, del contratto d'affitto dei locali. L'imprenditore «non conferma» la voce insistente secondo cui lui avrebbe chiesto condizioni economiche più favorevoli agli affittuari per non abbandonare la piazza di Pescara, visto il momento di particolare crisi. Comunque evidentemente la richiesta, seppure fatta, deve essere caduta nel vuoto, e c'è stato già un incontro tra la Giemme e i sindacati Filcams Cgil, con il segretario provinciale Lucio Cipollini, e la UilTucs, in cui è stato solo stilato un verbale ratificando che la Giemme uscirà dalla gestione alla scadenza del contratto. La riunione è stata disertata dalla Benetton e questo pare non sia un segnale necessariamente negativo o di disinteresse, secondo i sindacati: l'immobile che ospita il negozio come detto appartiene all'Azienda di Treviso, dunque appare improbabile e non vantaggioso che sia abbandonato, quindi sarebbe possibile che ci sia una trattativa con qualche imprenditore o una cordata di imprenditori interessata a rilevare il negozio, conservando il marchio Benetton, insomma a prenderlo in gestione come aveva fatto quattro anni fa Pari. «Ma è passato un mese e non abbiamo saputo nulla», osserva Cipollini. «Ora sono comparsi i cartelli di cessazione attività e ne chiederemo conto. Devono farci sapere se subentra qualcuno alla Giemme, se la proprietà ha ancora interesse, come pure sembra logico, a trovare una nuova società, o se ha avuto offerte». Da questo dipenderà il destino lavorativo delle 15 commesse, che tacciono (intimorite) su tutta la linea: non vogliono assolutamente parlare del significato di quei cartelli di «cessazione attività», sostenendo di non saperne nulla e di aver ricevuto al riguardo solo indicazioni sulla liquidazione della merce via e-mail.

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