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Pescara, 24/11/2024
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Data: 02/01/2018
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Rincari pedaggi autostrade: D'Alfonso, «limitare aumenti al 2%», esplode la protesta politica. Cgil: «Film già visto, si intervenga alla fonte del problema»

PESCARA - "C'è bisogno di un intervento normativo e amministrativo che riveda i termini della concessione e fissi a non oltre il 2% il tetto degli aumenti annuali".

Così il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, all'emittente televisiva abruzzese Rete8 sulla vicenda dell'aumento, pari al 12,89%, dei pedaggi di A24 e A25, le due autostrade che collegano l'Abruzzo con il Lazio.

"Noi dobbiamo lavorare per fare in modo che l'indice di aumento annuale, che serve a coprire le spese del personale, degli investimenti e del canone di concessione, trovi una rivisitazione attraverso un intervento che sia anche normativo, soprattutto a favore dei pendolari" ha concluso il governatore.

LE REAZIONI
SALVINIANI, "DA MORENTE GOVERNO PD COLPO DECISIVO"

"Non poteva mancare l’ultimo sgradito regalo agli abruzzesi da parte di un governo nazionale che ha vergognosamente distrutto e svenduto l’Italia".

Così in una nota il coordinatore regionale di Noi con Salvini in Abruzzo Giuseppe Bellachioma.

"Con l’aumento di circa il 13% dei pedaggi dell'autostrada dei parchi a fronte di una media nazionale di circa il 2% il malgoverno targato Pd ha inferto un definitivo colpo di grazia alla, già in difficoltà, economia abruzzese. L’Abruzzo, prosegue il coordinatore regionale, si allontana sempre di più dalla capitale se consideriamo che, oggi, il costo del pedaggio autostradale è di gran lunga superiore al costo del carburante per km percorso e questo mette in ginocchio una regione che è gia in affanno e che cerca disperatamente di uscire da una crisi economica e sociale aggravata, purtroppo, anche dai disastri naturali che l’hanno recentemente colpita".

"La totale inefficienza delle istituzioni e l’imbarazzante mutismo del governo regionale nonché dei parlamentari locali e dei consiglieri regionali di maggioranza del centro sinistra è di certo da considerarsi un silenzio/assenso a questa azione di governo becera e iniqua a cui, essi stessi hanno, dato fiato e sostegno. Tirare la pietra e nascondere la mano è sempre stato il tipico atteggiamento del governo regionale l’alfonsiano ormai ridotto allo sbando".

"Chiediamo, con forza, al governatore Luciano D'Alfonso, se ancora ha a cuore il destino di questa regione, di opporsi, con tutti i mezzi necessari, a questi rincari autostradali che fanno perdere competività all’intero sistema Abruzzo e, in particolare, al turismo che rimane una delle principali risorse della nostra terra. Andare e tornare da Pescara a Roma, in termini di pedaggio autostradale, costa come un biglietto aereo low-cost per recarsi in una qualsiasi capitale europea".

"La privatizzazione delle autostrade A24 e A25 è avvenuto sotto il governo di sinistra nel 200 ed è ormai noto come la stessa sinistra privilegi e sia favorevole ad accordi ed interessi di grandi manovratori finanziari ed economici. Con la Lega e Salvini al governo - conclude Bellachioma - dovranno essere necessariamente riviste e modificate le norme contrattuali che prevedono aumenti automatici dei pedaggi anche perché la qualità dei servizi offerti dalla attuale gestione sono veramente scadenti. Inoltre il governo targato Matteo Salvini si impegnerà ad offrire servizi alternativi che possano velocizzare la nostra regione quali il sistema ferroviario, fermo oramai dall’800 e la viabilitè ordinaria ridotta a minimi termini".

MELILLA, ''INGIUSTIFICABILI, ORA GOVERNO TRATTI LA REVOCA''

“In Italia il rincaro medio nel 2018 dei pedaggi autostradali é del 2,74%, per l’Autostrada dei Parchi che collega l’Abruzzo a Roma il rincaro è invece addirittura del 27,4%! È un aumento ingiustificabile".

Lo scrive in una nota Gianni Melilla, deputato abruzzese di Articolo 1 Mdp-Liberi e uguali.

"Non può essere accettato visto che il gestore ha ottenuto dallo Stato una infrastruttura costruita interamente da risorse pubbliche e negli ultimi mesi ha ottenuto ingenti finanziamenti per la messa in sicurezza dell’Autostrada.

Il gestore, peraltro, non ha rispettato impegni importanti come ad esempio la costruzione di una stazione di servizio tra Pescara-Chieti ed Avezzano (oltre 100 chilometri senza nessun servizio per gli utenti, caso unico in Italia", prosegue.

"Il governo tratti col gestore subito la revoca di questo aumento per evitare un danno all'economia abruzzese, alle imprese e ai pendolari. L’autostrada dei Parchi non può essere una gallina dalle uova d’oro solo per il gestore!", conclude Melilla.

CGIL: “FILM GIÀ VISTO, SI INTERVENGA ALLA FONTE DEL PROBLEMA”

“Ogni anno puntualmente ci troviamo a commentare con amarezza e con rabbia la notizia degli aumenti dei pedaggi autostradali che per gli abruzzesi assume una maggiore rilevanza in virtù della presenza sul nostro territorio di un’autostrada di montagna che come tale necessita di pesanti interventi manutentivi”.

Così in una nota i segretari regionali della Cgil, Sandro Del Fattore, e della Filt, Franco Rolandi.

“E non è un caso che l’aumento del 13,91% che interesserà dal 1° gennaio le due autostrade A24 e A25, sia enormemente superiore rispetto alla media nazionale dei rincari che è pari al 2,74% ovvero un quinto di quanto invece subiranno i cittadini abruzzesi - scrivono - Nel contestare questo inaccettabile rincaro che andrà ancora una volta a penalizzare le aree interne e quei pendolari abruzzesi che come è noto non dispongono di infrastrutture alternative in grado di assicurare spostamenti da e verso la capitale in tempi accettabili, crediamo tuttavia sia giunto il momento di affrontare il problema all’origine”.

“Occorre a nostro avviso ripensare al modello di gestione dell’infrastruttura autostradale. Restiamo infatti convinti che un servizio pubblico peraltro ampiamente ripagato nel tempo con la fiscalità generale (come nel caso delle autostrade abruzzesi), non possa e non debba essere gestito da un’impresa privata”, insistono i sindacalisti.

“Essendo tuttavia consapevoli che questo nostro orientamento, semmai condivisibile dalla politica, non sarà di facile ed immediata esecutività, è alquanto evidente che nell’immediato è auspicabile una revisione dei termini della concessione - concludono - ma anche un intervento legislativo che vada a modificare i criteri con i quali vengono fissati gli aumenti dei pedaggi, prevedendo vincoli e correttivi in grado di equiparare i rincari che si abbattono ogni anno su tutte le regioni italiane”.

CASAPOUND: “SCANDALOSO L’AUMENTO DEI PEDAGGI AUTOSTRADALI SU A24 E A25”

"Approvato ieri il decreto interministeriale che prevede un aumento del 12,89% del pedaggio autostradale per A24 e A25. L’ultimo regalo agli abruzzesi da parte del Governo Gentiloni arriva dopo un intricato pasticcio burocratico e giudiziario che ha visto contrapporsi Governo e Strada dei Parchi, la concessionaria vincitrice del bando del 2001, all’interno del quale gli aumenti erano espressamente previsti per finanziare le opere di manutenzione stradale".

Lo scrive in una nota Casapound Abruzzo.

“Ci siamo sempre chiesti - commenta Simone Laurenzi, responsabile abruzzese di CasaPound Italia - come sia possibile che una rete autostradale così importante, unica vera via di collegamento tra Roma e la costa adriatica, che ha consentito peraltro ai soccorsi nazionali di arrivare celermente nei luoghi colpiti dai recenti terremoti e di salvare migliaia di cittadini, sia gestita da un privato e sia tra le più care d’Italia. Se un’infrastruttura è così fondamentale, in particolare per le sorti dell’Abruzzo interno, dovrebbe essere accessibile gratuitamente ma ci rendiamo conto che questa è un’utopia. Adesso però si sta esagerando: i lavori di manutenzione sono stati completamente assenti per quasi dieci anni e ora, grazie a un ricorso al TAR vinto dalla famiglia Toto, i cittadini dovranno invece far fronte a un rincaro che incorporerà anche i mancati aumenti degli anni precedenti. Si tratta di una gestione scandalosa, frutto di politiche di privatizzazione scellerate imposte dall’Europa e attuate negli anni passati da governi di destra e di sinistra, che hanno così favorito pochi privilegiati a danno della generalità dei cittadini”.

“Questo regalo di fine anno - prosegue l’esponente della tartaruga frecciata - è l’ennesima prova del totale disinteresse della politica nazionale e regionale, prona ai diktat finanziari di Bruxelles, per l’Abruzzo e in particolare per le sue aree interne: si vedano anche i tagli alla sanità che mettono a rischio l’istituzione di un DEA di II livello nel Capoluogo di Regione e persino il punto nascite di Sulmona, la prevista e solo rinviata chiusura dei tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto, le gravi crisi occupazionali che investono l’intero territorio, come dimostra da ultimo il licenziamento in tronco durante le feste natalizie dei 65 lavoratori della Intecs, ultima drammatica puntata della vicenda del polo elettronico aquilano consumatasi nel silenzio delle istituzioni”.

“CasaPound Italia - conclude Laurenzi - non può accettare che i cittadini abruzzesi, in particolare quelli delle aree interne, siano abbandonati e mortificati in questo modo: ci batteremo affinché, nel caso delle tariffe di A24 e A25 come in ogni altra situazione, lo Stato torni a curare l’interesse pubblico e non quello di privati irresponsabili. Come sempre, saremo scudo e spada d’Italia”.

LICHERI (LIBERI E UGUALI) : “L’ENNESIMO SCHIAFFO, SERVE UNA MORATORIA SU TUTTI I RINCARI”

“In un Paese in cui la precarietà e l’insicurezza sociale sono senso comune per il ceto medio e gli strati più deboli della popolazione anche quest’anno per l’ennesima volta l’unica notizia certa per l’anno nuovo è rappresentata dall’aumento delle tariffe e delle bollette a partire ovviamente dal gas e dall’elettricità”.

Così in una nota Daniele Licheri, segretario regionale Sinistra Italiana Abruzzo ed esponente di Liberi e Uguali.

“Per noi abruzzesi, alle percentuali nazionali riguardanti principalmente l’energia si aggiunge, anche questo da molti anni, la garanzia di un aumento dei pedaggi autostradali dell’A24 e A25 - prosegue - La nota del ministero dei Trasporti e delle infrastrutture che conferma l’aumento fino al 13% rappresenta l’ennesimo schiaffo al nostro Abruzzo già gravato da crisi economica, vertenze industriali, conflitti ambientali e in generale da un vero e proprio sfilacciamento continui del tessuto sociale e produttivo”.

Per Licheri “è arrivato il momento di dire basta, condividiamo le dure parole di critica emerse dalle associazioni dei consumatori e riteniamo fondamentale rilanciare la necessità di una moratoria nazionale su tutti i rincari inchiodando tutti gli attori (nazionali e regionali) alle loro responsabilità: il presidente D’Alfonso - conclude - dovrebbe essere in prima linea nella difesa degli utenti abruzzesi ed invece ci risulta molto più impegnato a fantasticare circa il suo futuro personale ed elettorale”.

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