Interpellanza urgente del capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo, LorenzoSospiri, firmata con i consiglieri regionali di Forza Italia MauroFebbo, Gianni Chiodi, Paolo Gatti, Emilio Iampieri e MauroDi Dalmazio, per chiedere al governatore Luciano D’Alfonso le iniziative che intende mettere in atto contro l’aumento dei pedaggi autostradali sull’A24 eA25 del 12,89%. Aumentiche peseranno soprattutto sui pendolari e anche sulle società di trasporto. «L’abbiamo protocollata stamattina -hadetto ieri Sospiri - per fare chiarezza nelle nubi di chiacchiere che leggiamo da giorni a fronte dei fatti prodotti dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che dal canto suo ha già chiesto un incontro urgente con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per tutelare i propri cittadini dallo stesso rincaro». Nel documento,l’esponente di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, spiega che si chiede al presidente D’Alfonso «se intenda imitare l’esempio del suo collega laziale e perché sino a oggi non abbia ancora chiesto un vertice ministeriale,non sia salito sulle barricate per difendere gli abruzzesi o non stia facendo sentire la sua voce sempre pronta a intervenire su qualunque materia, tranne, appunto, che sul caso autostrade».
Il segretario cittadino del Pd e un membro del Direttivo, firmano un durissimo documento contro gli aumenti dei prezzi del nuovo anno. Il riferimento alla Marsica è fin troppo facile ma, insomma, sembra che il comprensorio possa essere tranquillamente lapidato senza che nessuno se ne preoccupi. Giovanni Ceglie e Aurelio Cambise, dunque scrivono tra l'altro che nonostante l'articolo 16 della Costituzione dica che ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale gli aumenti previsti per il 2018 delle autostrade A24 e A25, sono le più alte d'Italia.
Oltre i soliti ricarichi sotto l'albero previsti ogni anno (Enel e Gas +5 per cento), gli aumenti autostradali e l'abbandono dei tratti ferroviari delle aree interne lasciano intravedere una strategia politica, che è in netta evidenza anticostituzionale se anche l'articolo tre ribadisce che «è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese». Delle promesse di velocità e nuovi treni nel tratto appenninico Roma- Pescara si realizzano solo i rincari tariffari. I pendolari marsicani che sono costretti ad utilizzare l'autostrada o la ferrovia, devono ogni anno far fronte ad aumenti tra i più alti d'Italia. Risultato: ci si potrà muovere sempre meno o sempre con maggiori oneri.
Ma gli articoli 16 e 3 della Costituzione vietano restrizioni politiche e ostacoli economico-sociali. Gli aumenti autostradali o la desertificazione della rete ferroviaria appenninica chi li ha prescritti? Il medico? Sono stati decisi dalla politica. C'è chi dice che gli aumenti ci devono essere, ma in termini minori; c'è chi mette le catene sul tratto ferrato in disuso per evitare che venga requisito per usi civici e chi pensa che, con una nomina parlamentare di sette giorni, (il riferimento al neoeletto Massimo Verrecchia sembra evidente ndr) possa incidere su una politica delle aree interne ormai in letargo. L'ultimo esempio di questa politica letargica è il passaggio di responsabilità sulla scelta di quale Tribunale salvare dalla chiusura. C'è chi dice che devono essere i territori a concordare quale sia la scelta più utile. Ma allora certi politici a che servono?».