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Pescara, 24/07/2024
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Data: 04/01/2018
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
A24-A25: D'Alfonso, «Su aumenti c'è limite del 2 per cento, ora aprire dossier»

PESCARA - "Auspichiamo l'apertura di un dossier da parte dell'Autorità dei Trasporti che spinga poi ad una revisione normativa che imponga un limite invalicabile per quanto riguarda l'aumento dei pedaggi autostradali. Questo è un aumento giuridicamente insostenibile poiché avrà solo l'obiettivo di uccidere la vita autostradale".

A sostenerlo è il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, che ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al ministro dei Trasporti Graziano Delrio e al presidente dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti Andrea Camanzi, in cui chiede un intervento in merito all'aumento del 12,89% dei pedaggi autostradali sull'A24 e A25 gestite da Strada dei Parchi Spa dell'imprenditore abruzzese Carlo Toto.

Aumenti che hanno provocato in Abruzzo e anche nel Lazio vemmenti proteste ad ogni livello. Una petizione online che chiede la revoca della concessione a Strada dei Parchi, lanciata il sindaco di Aielli ('L'Aquila) Enzo Di Natale ha già superato le 25 mila firme in poche ore.

A chiedere in un'intervista shock ad AbruzzoWeb la revoca della concessione, con l'aggiunta dell'affidamento pubblico all'Anas, anche il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci.

D'ALFONSO: ''C'E' LIMITE DEL 2%''

"Noi dobbiamo sapere - ha aggiunto - che c'è un limite che è quello del 2% di integrazione annua. Questo limite doveva essere stabilito nel 2001 quando si tenne la gara d'appalto, e ora noi lo vogliamo recuperare".

"Per risolvere i problemi bisogna risolvere interpellare coloro che sono capaci di affrontarli. Il bando di gara del 10 ottobre 2001 è frutto di sciatteria, superficialità andava fatto avendo riguardo sull'indice non valicabile di aumento, non c'è stato un ingresso nel merito da parte di coloro i quali avevano all'epoca responsabilità", ha detto ancora il governatore che si è rivolto anche alla Commissione europea.

"Sono loro gli interlocutori che possono determinare una regolazione contrattuale a garanzia degli utenti intervento sul corpus normativo", ha quindi affermato.

"Noi sappiamo che c'è un limite del 2 per cento che non può essere valicato. Questo aumento è giuridicamente insostenibile perché ha soltanto l'obiettivo di uccidere la vita autostradale perché scenderanno le utenze e scendendo le utenze si abbasseranno le consistenze economiche anche quelle che vanno alla sicurezza e alla vita autostradale", ha concluso D'Alfonso.

LE REAZIONI
PEZZOPANE (PD), ''COLPA DEL GOVERNO BERLUSCONI, MA AUMENTI INACCETTABILI''

“Il Governo blocchi gli aumenti dei pedaggi autostradali e riveda tutto. Le scelte fatte nel 2001 dal centrodestra sono state devastanti. Ed è necessario che l'Autorità dei Trasporti predisponga un dossier che porti a una riesame delle norme in materia ponendo un limite all'aumento delle tariffe”.

Lo afferma in una nota la senatrice aquilana del Partito democratico, Stefania Pezzopane.

“È inaccettabile che il tratto dell'autostrada A24 negli ultimi dieci anni abbia visto rincari del 100 per cento, ai danni dei cittadini, soprattutto quei pendolari costretti a percorrere l'autostrada dei Parchi più volte per andare a lavoro e tornare a casa”, prosegue la senatrice.

“Per tutelare i diritti di tanti abruzzesi penalizzati da questa decisione ho dunque ripreso la battaglia che aveva portato al blocco delle tariffe, grazie al lavoro parlamentare svolto nelle aule del Senato, purtroppo annullato dal Tar. Faccio dunque appello al governo e al gestore, con la utile e necessaria mediazione della Regione Abruzzo, perché si trovi un tavolo d’intesa, magari nell’ambito del nuovo Pef presentato al Cipe il 22 dicembre”, dice ancora l’esponente dem, secondo cui “l’operazione fatta in legge di bilancio per l’anticipo dei 58 milioni per la messa in sicurezza antisismica è stata una importante battaglia giusta e vinta”.

“È stata necessaria proprio per non far ricadere anche la manutenzione straordinaria antisismica sulle tariffe, producendo così ulteriori rincari - afferma quindi la Pezzopane - La messa in sicurezza antisismica infatti non la pagheranno gli utenti dell’autostrada con le tariffe. Tuttavia questi nuovi rincari appaiono una assurdità insopportabile che contrasta col lavoro che stiamo facendo per rendere sicure le autostrade d’Abruzzo. Le scelte del Governo Berlusconi con la compiacenza della Regione e della Provincia a guida centrodestra sono state devastanti”.

“Va tutto rivisto. Nella prossima legislatura ci confronteremo su necessarie e profonde modifiche legislative e delle convenzioni. Questa è la battaglia da vincere”, conclude.

CEGLIE-CAMBISE (PD AVEZZANO), ''AUMENTI SONO INCOSTITUZIONALI''

"Gli aumenti previsti per il 2018 delle autostrade A24 e A25, fissate nel 12.89 per cento, sono le più alte d’Italia, fatta eccezione per la Milano-Serravalle, che è di poco superiore. Oltre i soliti ricarichi sotto l’albero previsti ogni anno (Enel e Gas +5 per cento), gli aumenti autostradali e l’abbandono dei tratti ferroviari delle aree interne lasciano intravvedere una strategia politica, che è in netta evidenza anticostituzionale".

Lo scrivono in una nota gli esponenti del Partito democratico di Avezzano (L'Aquila), Giovanni Ceglie e Aurelio Cambise.

"L’Articolo 16 della Costituzione recita: 'Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni di legge per motivi di sanità e sicurezza, ma nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche'. Anche l’Art. 3 della Costituzione ribadisce: 'E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese", lamentano i due esponenti piddini.

"Delle promesse di velocità e nuovi treni nel tratto appenninico Roma-Pescara si realizzano solo i rincari tariffari. I pendolari, che sono costretti ad utilizzare l’autostrada o la ferrovia, devono ogni anno far fronte ad aumenti tra i più alti d’Italia. Risultato: ci si potrà muovere sempre meno o sempre con maggiori oneri. Ma gli articoli 16 e 3 della Costituzione vietano restrizioni politiche e ostacoli economico-sociali", proseguono Ceglie e Cambise, secondo cui "gli aumenti autostradali o la desertificazione della rete ferroviaria appenninica chi li ha prescritti? Il medico? Sono stati decisi dalla politica in maniera non esemplare".

"Ed i nostri politici locali come incidono su questa politica? In maniera non esemplare", polemizzano ancora.

"C’è chi dice che gli aumenti ci devono essere, ma in termini minori; c’è chi mette le catene sul tratto ferrato in disuso per evitare che venga requisito per usi civici e chi pensa che, con una nomina parlamentare di 7 giorni, possa incidere su una politica delle aree interne ormai in letargo. L’ultimo esempio di questa politica letargica è il passaggio di responsabilità sulla scelta di quale Tribunale salvare dalla chiusura. I politici dicono che devono essere i territori a concordare quale sia la scelta più utile. Ma allora questi politici a che servono?", concludono.

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