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Data: 05/01/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Settantamila firme contro i rincari. Cresce la mobilitazione. D’Alfonso annuncia la disponibilità di Delrio a trattare, e Verrecchia presenta un’interrogazione. La Cgil nazionale, la Cgil Roma e Lazio e la Cgil Abruzzo chiedono di fermare i rincari e di ripensare il modello di gestione. Artigiani e Pmi: «In 14 anni le tariffe sono cresciute del 200%»

Più di settantamila firme online per dire no all’aumento del 12,89% dei pedaggi autostradali sulle tratte abruzzesi dell’A24 e dell’A25. È di tutta evidenza il risultato raggiunto dal sindaco di Aielli, Enzo Di Natale, promotore della petizione sulla piattaforma change.org, nel giorno in cui il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, annuncia «l’interesse» del ministro Graziano Delrio a insediare un tavolo di confronto sulla vertenza autostrade. Lo stesso Delrio che in un’intervista a “La Stampa”, ha detto che gli aumenti non si potevano evitare. «Abbiamo cercato di bloccarli», ha detto, «ma c’era una sentenza che ci obbligava dopo tre anni di tariffe congelate. Erano aumenti obbligati, ma abbiamo fatto di tutto per contenerli al massimo». Sulla questione il deputato Massimo Verrecchia, a camere sciolte, annuncia invece la presentazione di un’interrogazione parlamentare. Ma andiamo per ordine. «È arrivato il momento di dire basta», scrive il sindaco Di Natale, «e invito tutti a organizzarsi, a muoversi dal basso, a leggere la convenzione, studiarla e trovare un modo per annullarla. Un impegno che ci deve vedere tutti schierati in prima linea, al di là dei colori politici». E mentre la petizione online corre, il governatore abruzzese, Luciano D’Alfonso, posta sulla sua bacheca facebook l’annuncio della disponibilità del ministro Delrio ad affrontare la questione. «Il ministro Delrio mi ha appena confermato l’interesse a insediare un tavolo concreto di confronto sulla vertenza pedaggi delle autostrade abruzzesi. Questo è un aumento giuridicamente insostenibile poiché avrà solo l’obiettivo di uccidere la vita autostradale». D’Alfonso ha detto di essere in attesa che vengano comunicati data e luogo del confronto. «Ho presentato un’interrogazione parlamentare urgente in merito all’aumento delle tariffe autostradali. Da abruzzese», ha detto Verrecchia (Noi con l’Italia), «sono particolarmente preoccupato degli aumenti della A24 e A25, che comportano un incremento per gli utenti di quasi il 13% (12,89%). È un aumento che pregiudica l’economia familiare di pendolari e studenti e lo sviluppo economico dell’Abruzzo. Da anni si richiede un miglioramento del servizio, si aspetta ancora la costruzione di una stazione di servizio tra Avezzano e Chieti. Sinceramente non capisco quali motivazioni abbiano indotto il ministro a consentire un aumento tariffario così elevato». Anche il segretario del circolo del Pd di Celano, Calvino Cotturone invita alla mobilitazione. «È una battaglia», dice, «che va condotta tutti insieme nell’interesse dell’intera collettività». Se Atene piange, Sparta non ride, nel senso che anche dall’altro versante raggiunto dalle autostrade abruzzesi, quello laziale, c’è molto malcontento. «Il 2018 non è partito bene per i cittadini della Valle Aniene e dei quartieri della zona est della Capitale», dicono i deputati leghisti Barbara Saltamartini e Francesco Zicchieri, «che utilizzano l’A24. Per chi usa quotidianamente l’arteria si tratta di una spesa aggiuntiva tra i 4,50 e i 5 euro al mese», mentre Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti esprimono «disappunto per gli aumenti dei pedaggi autostradali». La Cgil nazionale, la Cgil Roma e Lazio e la Cgil Abruzzo chiedono di fermare i rincari e di ripensare il modello di gestione. «Con questo ulteriore rincaro»,osserva il sindacato, «si assesta un colpo durissimo a tutta l’economia di un vastissimo territorio che ha una vitale necessità di infrastrutture e trasporti accessibili ed efficienti per poter sviluppare le potenzialità produttive».

Artigiani e Pmi: «In 14 anni le tariffe sono cresciute del 200%»
«Sulle autostrade A24 e A25 transitano maggiormente i veicoli delle imprese di trasporto abruzzesi. Se è giusto tutelare la produttività della società di gestione autostradale, è anche giusto, per equità, tutelare la produttività delle imprese di trasporto. In 14 anni le tariffe sono aumentate del 200%». Lo affermano le associazioni dell'artigianato e della piccola e media impresa abruzzesi, Casartigiani, Claai, Cna e Confartigianato, a proposito del rincaro dei pedaggi delle autostrade A24 e A25. Ancora più duri gli esponenti di “Noi con Salvini Abruzzo, che se la prendono con D’Alfonso, che «attacca con finti ricorsi al Tar, con una fasulla opposizione a ciò che ha, nel tempo, pianificato. È evidente», dicono, «che il presidente della Regione considera gli abruzzesi proprio degli sciocchi». Il presidente della Camera di commercio di Teramo, Gloriano Lanciotti, invita «le autorità di Governo, e nello specifico l'Autorità di regolazione dei trasporti, ad intervenire». L’aumento delle tariffe, dice, «è un rincaro assolutamente inaccettabile da parte del sistema imprenditoriale abruzzese, fiaccato dalla crisi economica e oppresso da un livello di tassazione insostenibile».

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