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Pescara, 24/07/2024
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Data: 05/01/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Aumenti autostrade: aumenta il fronte della contestazione. «Colpiti gli sfollati già con tanti problemi Da Isola a Roseto servono almeno 5 euro»

Sindaci dell'entroterra teramano sempre più isolati sul piede di guerra, soprattutto quelli della Valle Siciliana. Gli aumenti autostradali dell'A 24, che lambiscono il 13%, sono veramente scandalosi protesta a gran voce Roberto Di Marco, primo cittadino di Isola del Gran Sasso, a suo dire il centro che ha risentito di più dello schiaffo, per usare un termine usato dal presidente Aci Abruzzo, sicuramente il comune montano più penalizzato, in particolar modo per l'alto numero di pendolari. Cittadini isolani che, sempre più infuriati, devono sborsare circa 5 euro di pedaggio quotidiano per andare a lavorare con la propria auto alla volta di Roseto o Teramo, per L'Aquila l'ammontare è perfino maggiore, per non parlare della Capitale. Nel calderone colpiti anche gli sfollati. E a dispetto degli altri comuni della Valle Siciliana gli amministrati di Di Marco non possono nemmeno bypassare il serpentone autostradale optando per le varie arterie provinciali, dal momento che la Sp 491 è impraticabile, piena di buche, in certi tratti addirittura manca il manto d'asfalto. Quindi sono costretti a varcare le sbarre dell'A 24. Tra oggi e domani, i sindaci si riuniranno per valutare qualche tipo di azione eclatante: Tempo fa fu scelta quella dell'occupazione del casello autostradale, qualcosa faremo di sicuro, non so ancora cosa, decideremo assieme. In questo modo si uccide un'economia montana già alle prese con i problemi dello spopolamento e con quelli recenti del sisma: Isola del Gran Sasso conta cinquemila abitanti, la maggior parte lavora fuori ed utilizza dunque l'A24, a questi prezzi però sarà sempre più difficile continuare. Di Marco se la prende con le istituzioni che non tengono conto di queste faccende. Se il governatore D'Alfonso riferisce che c'è un limite invalicabile (quello del 2% di aumento), il presidente Aci Abruzzo, Carmine Cellinese, parla invece di ennesimo schiaffo agli automobilisti e alle famiglie terremotate e si rivolge ai futuri parlamentari abruzzesi: Che lavorino per tempo è la sua esortazione. In particolar modo perché dopo un 2017 segnato da sismi e ondate di maltempo, ci sono ancora centinaia di famiglie sfollate lungo la costa teramana che per recarsi al lavoro nell'entroterra saranno costrette a fare i conti con questo ennesimo balzello. Senza considerare i tanti abruzzesi pendolari che lavorano nella capitale. E a titolo di esempio, spiega il presidente Aci, i 167 km tra Teramo e la barriera di Roma Est costeranno 19euro e 60 centesimi rispetto ai 17,50 dello scorso anno: Una stangata per i pendolari. Infine per Cellinese le diverse proposte messe in campo, così come le manifestazioni di protesta, giungono tuttavia tardive. Per la Uil Abruzzo, l'aumento è un vero ladrocinio ed invita chi di dovere a sciogliere la convenzione e a riconsegnare la gestione autostradale dei Parchi in mani statali. Gli errori fatti nel passato sulle privatizzazioni spiega il segretario regionale Michele Lombardo - possono, anzi, devono essere corretti se non si vuole continuare a distruggere un territorio, qual è l'Abruzzo, fin troppo massacrato da queste politiche suicide. Scende in campo anche la Lega che per l'A24 parla di stangata. La Uil infine resta convinta che il caro pedaggi isola chi non può sostenere i costi: Ecco perché questa battaglia va combattuta e ripristinata sia la gestione diretta dello Stato chiude Lombardo.

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