L'AQUILA - "I miei sospetti e dubbi erano più che fondati. Nonostante le rassicurazioni di questi ultimi mesi da parte sia di componenti dell’esecutivo regionale sia dei liquidatori e sia dagli stessi vertici di Abruzzo Sviluppo sul futuro dei lavoratori di Sviluppo Italia Abruzzo messa in liquidazione, oggi invece constatiamo come viene rimangiata la parola data e cinque lavoratori su dodici, quasi la metà, restano a piedi e licenziati in tronco senza essere riassorbiti in altri Enti come promesso da Luciano D’Alfonso".
Lo denuncia in una nota il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo che aveva affrontato la vicenda nella commissione di Vigilanza che presiede.
"In questi anni - commenta il forzista - abbiamo avuto più volte contezza dell’inaffidabilità del presidente D’Alfonso su varie vicende e oggi vediamo come l’esecutivo regionale abbia deciso autonomamente e illegittimamente di licenziare 5 lavoratori di Sviluppo Italia Abruzzo".
"Una vicenda poco chiara e denunciata dal sottoscritto sin dall’inizio quella circa il futuro dei dipendenti e la loro ricollocazione mancata. Infatti i liquidatori hanno sempre confermato quanto comunicato in precedenza anche dallo sesso presidente di Abruzzo Sviluppo Manuel De Monte e cioè che è necessario trovare una soluzione per tutti e 12 i dipendenti di Sia interessati dalla procedura di licenziamento collettivo, giacché il licenziamento collettivo per crisi aziendale impedisce il frazionamento della procedura di licenziamento".
"Mentre il 2 gennaio 2018 inspiegabilmente e misteriosamente la procedura di licenziamento viene frazionata per 5 dipendenti. Inoltre, come mai dopo le comunicazioni e rassicurazioni ai lavoratori da parte del sindacato attraverso una nota del 29 settembre 2017 di presentare la candidatura ad Invitalia ed Abruzzo Engineering, solo due dipendenti sono stati sistemati ad Abruzzo Engineering?!".
"Ricordo - continua Febbo - come Sia è l’unica partecipata della regione Abruzzo ad aver inspiegabilmente escluso i propri dipendenti dal processo di ricognizione previsto dal decreto Madia. come Sia è anche la sola partecipata a possedere un patrimonio immobiliare ingente che, a differenza di altre partecipate, non è stata interessata dalla Regione Abruzzo per trasferire gli immobili sullo stato patrimoniale".
"Siamo di fronte ad una disparità di trattamento del tutto evidente. Pertanto - conclude Febbo - nei prossimi giorni convocherò di nuovo le parti interessate in audizione Commissione vigilanza poiché è del tutto evidente come il soggetto che ha la piena responsabilità politica, morale ed economica dei licenziamenti è la Regione Abruzzo ossia il soggetto che su Abruzzo Sviluppo svolge il controllo analogo e che quindi gli ha consentito di svuotare Sviluppo Italia Abruzzo".