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Data: 05/01/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporto locale e liberalizzazioni - Atac, il Comune: contratto fino al 2021 dall'opposizione esposto all'Authority

I trasporti pubblici di Roma non saranno messi a gara nel 2019, come prevede sia la legge nazionale che le normative comunitarie per i servizi essenziali, tanto che il Pd presenterà un esposto all'Autorità dei trasporti. La mossa, annunciata durante l'estate, è stata messa nero su bianco ieri dalla giunta di Virginia Raggi, che ha votato la delibera che prolunga il contratto di servizio della malandata Atac fino alla fine del 2021. Una decisione che in Campidoglio considerano obbligata, dato che la partecipata è sotto concordato preventivo e per evitare del fallimento ha bisogno che l'amministrazione comunale garantisca il proprio finanziamento il più possibile, anche oltre la scadenza del 2019.
Ecco perché il contratto ora terminerà il 3 dicembre 2021 e l'Atac potrà continuare a gestire anche la rete di vendita e commercializzazione dei titoli di viaggio e l'attività di riscossione e controllo dei biglietti.
PIANO INDUSTRIALE
La decisione costituisce uno dei punti cardine del nuovo piano industriale che sarà consegnato ai commissari del Tribunale entro il 26 gennaio. Secondo l'assessore ai Trasporti, Linda Meleo, «il piano industriale è in fase di stesura e si pone come obiettivo il miglioramento del servizio e il raggiungimento dell'equilibrio economico finanziario dell'azienda da oggi fino al 2021. In questi quattro anni va avanti il progetto di rinnovamento del parco bus e del servizio». Certo è che con la delibera votata ieri del M5S rischia di saltare il referendum per mettere i trasporti pubblici sul mercato, che ha già raccolto oltre 30mila firme. I promotori protestano: «Questa scelta è una truffa ai romani».

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