L'AQUILA E' destinata a crescere di livello la protesta contro i rincari dei pedaggi sulle autostrade abruzzesi A24 e A25. La questione viaggerà su un doppio binario: quello amministrativo, attraverso l'interlocuzione con il governo e il dibattito parlamentare; probabilmente quello giudiziario, perché in tanti ormai paventano la possibilità di ricorsi al Tar e class action. Il governatore D'Alfonso incontrerà il ministro Delrio martedì alle 17. Ribadirà quanto già detto a più riprese negli ultimi giorni: «Noi andiamo avanti, come Regione, per fare in modo che il Governo, che è una parte di questo confronto, nutrito anche dal dossier insediato dall'Autorità dei trasporti, possa intervenire per revisionare il contratto tra le parti, perché si ponga un limite invalicabile sull'aumento annuo dei pedaggi. La concessione è di 29 anni e noi non possiamo sostenere 29 aumenti, nonostante sia nel contratto, frutto della privatizzazione della gestione. Il limite, per quanto ci riguarda, non può superare il 2%». Contestualmente al vertice si terrà una manifestazione dei sindaci per dire no a quel +13% che supera di gran lunga il 2,74% su scala nazionale.
IN PARLAMENTO
Il neo deputato in quota Ap, Massimo Verrecchia, ha presentato già un'interrogazione parlamentare: «Ritengo positiva l'apertura e l'attenzione del Ministro Delrio verso i pendolari abruzzesi con l'auspicio che arrivino già dall'inizio della prossima settimana atti formali in tal senso con la società di gestione, valutando anche l'opportunità di far prevedere degli abbonamenti, con l'abbattimento di almeno il 30 per cento». Stefania Pezzopane, senatrice aquilana del Pd, rivendica «una battaglia esemplare»: «La faccio da anni dice - ora si stanno svegliando anche quelli che mi accusavano anni fa di fare una battaglia di retroguardia. Meglio tardi che mai. La battaglia va fatta su più livelli. C'è una prima cosa concreta da fare immediatamente. Bloccare i rincari per i pendolari. Le scelte fatte nel 2001 dal centrodestra sono state devastanti. Allora governavano anche alla Regione e nelle province. Non fecero nulla, avallarono quelle scelte che oggi tutti criticano. Solo i governi Renzi e Gentiloni hanno agito per bloccare gli aumenti, ma quella coraggiosa decisione purtroppo è stata annullata dal Tar e dal Consiglio di Stato. E questi nuovi rincari sono insopportabili».
Il consigliere regionale Pd, Pierpaolo Pietrucci, presenterà una risoluzione nella Commissione che presiede per impegnare il presidente e la Giunta regionale a fare della questione «una assoluta priorità politica». Pietrucci sarà al vertice romano con Delrio: «L'auspicio e la necessità è che la risoluzione riceva il sostegno di tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale rendendo questa una battaglia abruzzese, che prescinde dalle appartenenze e dalle ideologie».
«Invitiamo i sindaci, le associazioni e tutti i portatori di interesse, in primo luogo a impugnare gli aumenti dinanzi al Tar e a fare fronte comune anche per condurre azioni vigorose» ha detto invece l'ex sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, ispiratore e fondatore del Movimento Abruzzo al Centro. «Chiediamo il blocco immediato degli aumenti delle tariffe e che queste siano riportate in linea con la media nazionale». Stefano Cianciotta, presidente dell'Osservatorio Nazionale sulle Infrastrutture, ha auspicato una rapida revisione del contratto: «E' una operazione indispensabile per normare la redditività finanziaria del concessionario e al contempo non infierire sulla capacità di spesa degli utenti finali. La linea guida Anac, che attende peraltro di essere approvata da oltre un anno, interviene proprio su questo». Proteste anche da Assoutenti, che invoca interventi Anac e Antitrust.