Impossibile rimanere indifferenti. Daniele Becci era travolgente, diretto, ironico, quasi sfacciato. La sua presenza si notava. Sempre e comunque. E la sua morte improvvisa, ieri sera, è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Una stilettata. Che ha lasciato tutti senza parole. Il neo presidente della Camera di Commercio di Chieti-Pescara, l’uomo che ha unito due città, è stato ucciso a 63 anni da un infarto fulminante. Non c’è stato niente da fare, nonostante che si trovasse in ospedale. Era ricoverato in Cardiologia, visto che negli ultimi giorni aveva accusato una serie di malori, in ufficio e fuori. E a breve avrebbe subito un intervento fuori Pescara. Ma ieri sera, alle 19.45, il suo cuore ha smesso di battere, in Utic. Non si era sentito bene anche il giorno della sua incoronazione a presidente della Camera di Commercio unica, come avevano notato molti dei presenti nella sala rossa della sede di Chieti scalo. Era il 29 dicembre: aveva raggiunto il traguardo sperato, un obiettivo per il quale aveva lavorato duramente e a lungo. E il giorno successivo, negli uffici di via Conte di Ruvo, a Pescara, si era accasciato lungo la scalinata. Ripensa a questi malesseri chi lavorava al suo fianco e lo ha visto andare avanti comunque: infaticabile, volitivo, appassionato e sanguigno. Come sempre. Becci era conosciutissimo. Sposato con Francesca Rosica e padre di Alessandro e Arianna, che studiano all’estero, era entrato nel 1976 nell’impresa di famiglia dopodiché aveva gestito società con i fratelli nel settore dei lavori pubblici, dell’edilizia residenziale e nella produzione di conglomerato bituminoso, oltre ad avere partecipazioni in imprese nel settore turistico e industriale. A livello associativo era entrato nella Cassa Edile nel 1989. E dal 1995 era stato componente del Consiglio direttivo della sezione edile di Confindustria Pescara. È stato vice presidente e poi presidente dell’Ance Pescara, presidente della Cassa Edile e vice presidente dell’Ance Abruzzo, oltre che presidente della commissione nazionale dei Comitati paritetici territoriali per la sicurezza in edilizia. E, ancora, è stato componente del Comitato promotore dei giochi del Mediterraneo, vice presidente di Confindustria ed è entrato nel cda della Saga e nel collegio dei probiviri dell’Ance nazionale. Il 5 agosto 2009 è diventato presidente della Camera di commercio di Pescara (incarico confermato nel 2014), e quindi componente del Cda del Cresa, del Centro regionale commercio interno delle Camere di commercio d’Abruzzo e componente del Cda di Unioncamere Abruzzo. Subito dopo è diventato presidente del Centro estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo. Ha portato avanti tanti progetti e battaglie, con la determinazione e la grande abilità a tessere rapporti che lo accompagnavano 365 giorni l’anno. Il porto era un suo pallino e cruccio: oltre a impegnarsi per il dragaggio, ha fatto di tutto affinché rimanesse in piedi il collegamento via mare tra Pescara e la Croazia, intervenendo con un finanziamento. Alla guida della Camera di Commercio ha puntato sulla internazionalizzazione delle imprese, con missioni fuori dai confini dell’Italia e iniziative di incoming su cui contava moltissimo, anche per ridurre le spese dell’ente. Al porto turistico ha fatto crescere manifestazioni come Mediterranea e Sottocosta, il salone della nautica arrivato alla terza edizione, e poi la mostra del fiore e gli eventi estivi. Edilizia e sicurezza sul lavoro gli stavano particolarmente a cuore, così come aveva un’attenzione particolare per tutto ciò che riguardava agroalimentare e vino. Ad aprile 2017 è volato in Cina, con una delegazione composta, tra gli altri, da Daniele Sebastiani e Umberto Sgambati, in rappresentanza della squadra biancazzurra e della Proger spa, per creare nuovi rapporti imprenditoriali. «Ai cinesi si illuminano gli occhi, quando parli dell’Italia», disse all’epoca Becci. Che non si arrendeva mai. Ma stavolta non ce l’ha fatta. Oggi la Camera di commercio lo accoglierà per l’ultima volta. In via Conte di Ruvo, in mattinata, sarà allestita la camera ardente. E lì il personale dell’ente e la città gli renderanno omaggio.