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Data: 08/01/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Da Roma 100mila tonnellate di rifiuti. Andranno a Sulmona, Aielli e Chieti. Oggi la Regione dà il via libera all’operazione che frutta 13 milioni all’Abruzzo. La Lega: Regione verde, non una pattumiera. Bellachioma e Giuliante insorgono. E D’Alessandro (Pd) chiede alla Raggi di ammettere il fallimento

Niente rifiuti in Emilia Romagna, il dietrofront di Virginia Raggi trova l’Abruzzo pronto ad aiutare la sindaca 5 Stelle. Esplode la polemica politica ma in realtà i motivi della scelta sembrano di convenienza economica da entrambe le parti. L’operazione rifiuti dalla Capitale porterà nelle casse abruzzesi, pubbliche e private, 13 milioni di euro se si considera il costo a tonnellata di 130 euro contro i 180 chiesti dall’Emilia Romagna. I rifiuti da importare sono 100mila tonnellate l’anno, destinate a impianti di Aielli, Sulmona e Chieti. Il Centro ha letto i documenti che fanno luce sulla vicenda. TUTTO PARTE 4 ANNI FA. È il 2014 quando la Regione Abruzzo sottoscrive il primo accordo con la Regione Lazio per autorizzare il trattamento di 180 tonnellate al giorno nel polo tecnologico di Aciam, società mista a prevalenza pubblica, nel comune aquilano di Aielli, per un totale massimo di 40.150 tonnellate l’anno di rifiuti indifferenziati. Questo accordo però è stato rinnovato di recente, per tutto il 2018, grazie alla delibera di giunta regionale, la numero 736, approvata il 7 dicembre scorso dal governatore Luciano D’Alfonso e dagli assessori Giovanni Lolli, Dino Pepe e Marinella Sclocco. Erano assenti Donato Di Matteo, Andrea Gerosolimo e Silvio Paolucci. Tra i motivi addotti dalla Regione per continuare ad aiutare Roma c’è «l’elevato interesse pubblico che riveste nel mondo l’immagine della nostra Capitale, seguendo un criterio da rispettare, che è quello della “collaborazione” e della “sussidiarietà” tra Enti pubblici, ai fini della salvaguardia ambientale e sicurezza delle comunità interessate». E ancora: «Il tutto in un quadro di compatibilità ambientale e di sostenibilità del sistema impiantistico regionale. Concetti che costituiscono un “punto cardine” delle nostre strategie ambientali e che hanno anche ispirato la redazione ed approvazione del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti». MA NON BASTA. Eppure 45mila tonnellate di rifiuti non risolvono i problemi della capitale che, dati alla mano, ne produce 4.500 tonnellate al giorno mentre in tutto l’Abruzzo se ne producono 1.645. Roma è una fabbrica d’immondizia che chiede aiuto per smaltirla. Così a novembre la Regione Lazio e la società pubblica Ama di Roma hanno chiesto, attraverso una manifestazione d’interesse, un ulteriore sforzo per il 2018 (la richiesta è stata presentata anche a Toscana ed Emilia Romagna). A rispondere dall’Abruzzo sono state la Deco spa, società privata, e il Cogesa, con sede a Sulmona, composto da un consorzio di Comuni. Le due società hanno poi inviato una richiesta alla Regione Abruzzo che, a sua volta, ha predisposto «un nuovo accordo che prevede il conferimento/trattamento di rifiuti urbani anche presso gli impianti di Deco spa di Chieti e Cogesa spa di trattamento meccanico biologico di Sulmona», autorizzando per ciascuno di questi impianti un quantitativo massimo di 30mila tonnellate l’anno (100 al giorno) per 300 giorni lavorativi. MANCA UN TASSELLO. Ma l’iter burocratico non è completo. Il tipo di rifiuti che Roma ci spedirà è indifferenziato: questo, per legge, impone alle Regioni Abruzzo e Lazio di siglare un accordo interregionale. Solo con l’approvazione di questo atto i rifiuti che complessivamente potranno essere conferiti da Roma saranno 100.150 tonnellate (40.150 t/a all’Aciam di Aielli, 30mila alla Deco, altrettanti al Cogesa). CHE FINE FARANNO? Una volta trattati, i rifiuti saranno in parte conferiti a recupero (nei cementifici o negli inceneritori) e in parte a smaltimento (discariche regionali ed extraregionali), in base all’organizzazione prevista dai gestori dei tre impianti coinvolti. E CHE FA LA REGIONE? Il tassello che manca è una delibera di giunta che dia il via libera all’accordo interregionale. L’approvazione dovrebbe avvenire oggi. Ma il clamore suscitato dalla notizia spinge Mario Mazzocca, sottosegretario con delega ai rifiuti, a diffondere in serata una nota più cauta: «Un vertice tecnico amministrativo è in programma domani (oggi, ndr) in Regione per valutare la questione del trasferimento dei rifiuti dal Comune di Roma in Abruzzo». Così annuncia Mazzocca sottolineando che saranno fatte «valutazioni politiche» sulla vicenda

La Lega: Regione verde, non una pattumiera
Bellachioma e Giuliante insorgono. E D’Alessandro (Pd) chiede alla Raggi di ammettere il fallimento

A monte del dietrofront di Roma sulla richiesta di smaltimento dei rifiuti all'Emilia-Romagna c'è «il timore» per il fatto «che un'amministrazione a guida Pd e centrosinistra dia una mano a un'amministrazione come la città di Roma a guida M5S possa essere una gaffe». Così tuona il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Ma l’Abruzzo non resta zitto. «La sindaca Raggi dichiari l'emergenza ed una Regione come la nostra ha il dovere di dare una mano alla Capitale (come già accade), ma se fanno pure i sostenuti dicendo che loro non hanno problemi allora non vi è necessità dell'Abruzzo. Quindi ognuno si tiene i propri rifiuti», afferma invece il consigliere regionale del Pd, Camillo D'Alessandro. «Mi chiedo», aggiunge D'Alessandro, «che cosa sarebbe accaduto a parti invertite? Se per caso a governare Roma ci fossimo noi, mentre in Abruzzo i 5 Stelle, i vari esponenti locali, come Pettinari, che avrebbero deciso? Primo: ci vuole leale collaborazione tra Istituzioni», afferma il consigliere Pd, «secondo: l'accoglienza ha senso solo in condizione di emergenza della capitale, altrimenti perché saturare i nostri impianti per incapacità altrui? I 5 Stelle devono dire all'Italia intera la verità». Chi non risparmia accuse ai 5 Stelle e al Pd è Giuseppe Bellachioma, coordinatore regionale della Lega-Noi con Salvini, che afferma: «Se l’Abruzzo non morirà sfiatato dai rincari lo farà per l'olezzo dell'immondizia». Al coro si uniscono il responsabile dipartimenti Lega-Ncs Abruzzo, Gianfranco Giuliante e il responsabile ambiente Davide D'Errico, dopo le dichiarazioni dell'Ad di Ama, Lorenzo Bagnacani che dice: «La nostra logica è preferire impianti più vicini, in modo da ridurre il più possibile i costi e il traffico dei camion». Gli impianti sono Cogesa (Sulmona), Aciam (Avezzano) e Deco (Chieti). «Ma l'Abruzzo», ribattono i leghisti, «diventerà la pattumiera della capitale. I 5 Stelle locali hanno taciuto su questa scelta», sottolinea Bellachioma, «i grillini hanno individuato nella regione verde d'Europa la discarica personale dell'incapacità della Raggi di risolvere i problemi».

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