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Data: 09/01/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pedaggi, summit dei sindaci a Mandela. Sulmona, Avezzano e L’Aquila: un fronte comune

Almeno sessanta sindaci con fascia tricolore si sono ritrovati ieri all'uscita autostradale di Vicovaro Mandela alle 7,30 lì dove il vento che viene dall'Abruzzo supera il confine di qualche metro. In testa ovviamente Lorenzo Berardinetti, consigliere regionale e sindaco di Sante Marie poi Vincenzo Giovagnorio sindaco di Tagliacozzo e Enzo Di Natale, sindaco di Aielli (quello della petizione da 70mila firme). Un appuntamento di confine con i colleghi della Valle dell'Aniene, Valle del Turano in questo tratto così evidentemente interprovinciale (Rieti, L'Aquila e Roma). Presente anche il neonorevole Massimo Verrecchia che crede fermamente che un abbonamento possa risolvere il problema dei pendolari. Hanno parlato il sindaco di Vicovaro, Fiorenzo De Simone, che ha spiegato il perché del summit ma poi anche la sindaca di Carsoli Velia Nazzarro che ha ribadito il fatto che l'assemblea dei sindaci sta per spostarsi a Roma non appena sarà confermato l'annunciato appuntamento ottenuto dal Governatore D'Alfonso con i sottosegretario Delrio in programma proprio per oggi sul quale il consigliere regionale Berardinetti si è detto molto ottimista. Dopo le foto di rito e la diffusione sui media il summit si è sciolto con l'intenzione, però, di tenersi in contatto. Critico invece il lungo messaggio di Gianluca Vacca M5S di Roma che randella pesantemente il Governo.
Da sottolineare, sul tema, la violenta (dal punto di vista politico) presa di posizione del sindaco di Celano Settimio Santilli: «Nel 2001 venne stipulato un contratto molto controverso che prevedeva aumenti annuali, tuttavia secretato e di cui non si conoscono i termini e quindi anche ulteriori aumenti che potenzialmente potrebbero essere applicati nei prossimi anni. È da ribadire tra l'altro che l'attuale governo ha stanziato e anticipato al 2018 un contributo di 58 milioni su un totale di 250 milioni per l'adeguamento antisismico delle autostrade A24 e A25 previsti invece per il 2021-2025. Nonostante tutti questi soldi, i servizi scarseggiano comunque; dei casellanti autostradali, ai caselli di Roma e altri svincoli nemmeno l'ombra da una certa ora in poi e alla prima neve l'autostrada va in tilt. Perché? Mi domando inoltre: perché tali investimenti non sono previsti anche per il trasporto su ferro? Perché la linea ferroviaria Pescara-Roma vede continui tagli delle fermate? Quale è il vero disegno politico regionale e nazionale, arrivare a chiudere forse la linea Pescara-Roma che ha scarso interesse economico per la costa abruzzese che invece potenzia l'alta velocità ferroviaria da Pescara con Ancona e quindi con Milano e con Bari? Tra l'altro sui tratti autostradali che collegano la costa abruzzese con quella molisana, pugliese e marchigiana, Autostrada dei Parchi non è concessionaria e quindi l'autostrada non risulta così esosa».

Sulmona, Avezzano e L’Aquila: un fronte comune

Ha tutto un suo sapore politico invece il documento diffuso dal portavoce del sindaco di Avezzano Roberto Alfatti Appetiti che sottolinea come «Gabriele De Angelis sindaco di Avezzano, Pierluigi Biondi sindaco dell’Aquila, Annamaria Casini sindaco di Sulmona e Angelo Caruso presidente della Provincia di L’Aquila sostengono che in merito agli aumenti delle tariffe autostradali nella nostra provincia ritenendo legittime e comprensibili le rimostranze da più parti sollevate, ritengono necessario quanto urgente aprire un confronto diretto con il concessionario per valutare complessivamente tali problematiche e individuare insieme le relative soluzioni, concrete e realizzabili, al fine di lenire il disagio delle categorie maggiormente esposte e avviando al contempo una riflessione più articolata che possa determinare, nel medio termine, un miglioramento complessivo delle condizioni di collegamento tra le aree interne della provincia e la Capitale». Il documento è soft ma stabilisce due importanti punti fermi: l’alleanza strategica di postazioni di centrodestra e il fatto che si riconosca la mancanza di collegamento tra le aree interne e la Capitale. Situazione che fino a ieri è stata accuratamente evitata probabilmente per non creare ulteriori problemi.

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