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Pescara, 24/07/2024
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Data: 09/01/2018
Testata giornalistica: Il Centro
M5s contro il Pd, scontro all’ultimo voto. Marcozzi e gli altri accusano D’Alessandro che ribatte. Ma anche Forza Italia scende in campo

«Per favore, sui rifiuti non si scherza. I nostri amministratori non fanno polemiche di parte. Siamo pronti a dare una mano alla Città di Roma. Perché per noi i cittadini vengono prima dei compagni di partito. E allora fatela finita con queste polemiche e ripulite la Capitale. Noi vi diamo una mano, se la volete. Noi ci siamo». Lo scrive su Facebook il segretario del Pd Matteo Renzi, sulla querelle rifiuti che infiamma l’inverno romano. E sulla questione interviene il M5S Abruzzo «dopo l’ondata di disinformazione sull’arrivo dei rifiuti da Roma in Abruzzo». E dopo che il coordinatore di maggioranza, Camillo D’Alessandro, ieri, aveva invitato il sindaco Virginia Raggi a dire la verità e a dichiarare l’emergenza. «Spopola sui giornali», dicono i pentastellati, «la “notizia” che arriveranno rifiuti da Roma, e la colpa si attribuisce ovviamente al sindaco Raggi. Qualche consigliere regionale di maggioranza, inoltre, starnazza accusando noi consiglieri regionali abruzzesi di accettare questi rifiuti solo perché provenienti da Roma. Ma è bene fare chiarezza», dicono Sara Marcozzi, Riccardo Mercante, Domenico Pettinari, Gianluca Ranieri e Pietro Smargiassi. «L’accordo per lo spostamento dei rifiuti da Roma in Abruzzo dipende da un Accordo tra Regione Lazio e Regione Abruzzo, entrambe a guida Pd. E a rendere questa regione un ricettacolo di rifiuti da tutta Italia, sono stati gli ultimi due Governi regionali, rispettivamente di centro destra e di centro sinistra. Grazie a questa gestione fallimentare, infatti, l’Abruzzo ha una capacità di trattamento di gran lunga superiore al suo fabbisogno: è in grado di trattare almeno il doppio dei rifiuti indifferenziati che produce all’interno del territorio regionale. Questa capacità è stata confermata dal Piano di Gestione dei rifiuti, approvato dalla Regione Abruzzo di D’Alfonso nello scorso mese di dicembre con il voto contrario del M5S. Un piano regionale che abbiamo definito da subito inefficace ed inefficiente e che proprio i consiglieri, che oggi sparlano sui media, hanno votato con tanto entusiasmo, pur sapendo che in questo modo avremmo reso l’Abruzzo meta di tanti rifiuti da altre parti d’Italia. È il Governo di Luciano D’Alfonso che ha deciso di spalancare le porte ai rifiuti Italiani, Regione Lazio ci manderà i suoi e tra i suoi ci saranno anche quelli di Roma perché, forse non è chiaro a tutti, Roma non è uno stato a sé ma una città della regione Lazio. Provare a dare la colpa al M5S del fallimento di cui si è macchiato il Governo regionale è ridicolo! È il tipico esempio di fake news del Pd. E anche il centrodestra si fa sentire. «Il Governo regionale a guida D’Alfonso», dice il consigliere regionale di Fi, Mauro Febbo, «faccia immediatamente piena luce e soprattutto dica tutta la verità su quantità, qualità, tipologia, sulla collocazione e sulla lavorazione dei rifiuti che la nostra Regione si accinge ad accogliere da Roma per destinarli nei vari centri di stoccaggio. Non vorrei che l’incapacità amministrativa dei Cinque Stelle si trasformasse in occasione ghiotta di business selvaggio e incontrollato a discapito dei nostri impianti e del nostro Piano rifiuti». Rincara la dose il deputato Fabrizio Di Stefano. «Che il centrosinistra fosse la sintesi dell’incoerenza non ne avevamo dubbi e la questione dei rifiuti di Roma che arrivano in Abruzzo ne è la controprova. Ma quello che ci sconvolge è la faccia tosta del Movimento 5 Stelle Abruzzese. Se dai 5 Stelle chiediamo coerenza, sempre che ne siano capaci, e ammettano il disastro della Raggi, dal Pd invece chiediamo chiarezza: quante tonnellate di rifiuti al giorno arriveranno? Per quanto tempo? Come verranno smaltite»? L’emergenza rifiuti di Roma «e lo scontro politico-elettorale tra Pd e Movimento 5 Stelle», dice invece il consigliere regionale Lorenzo Sospiri, «non può ricadere sui cittadini, né su quelli laziali, né tanto meno su quelli abruzzesi. A questo punto vogliamo numeri e dati, e vogliamo capire come Mazzocca giustificherà la posizione politica della Regione Abruzzo». «Sul caso dei rifiuti di Roma», sostiene invece Camillo D’Alessandro, che risponde ai cinque stelle, «andrebbero chieste le dimissioni e le scuse dei consiglieri regionali, a partire dalla Marcozzi. Complimentoni», aggiunge. «Solo qualche settimana fa hanno votato contro il Piano rifiuti della Regione Abruzzo, hanno attaccato le città abruzzesi che non fanno percentuali adeguate di raccolta differenziata, per poi scoprire che il Piano rifiuti che hanno bocciato è proprio quello che consentirebbe di salvare Roma dalla sporcizia».

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