L'AQUILA Sconti fino al 20 per cento per i pendolari, coperti da risorse regionali e nazionali, e un piano economico per l'autostrada di cinque anni che permetta di calmierare le tariffe in modo strutturale («Mai superiori al 4%, come concetto» ha detto il ministro Delrio), grazie a una contribuzione pubblica per la messa in sicurezza della infrastruttura, ora a rischio sismico. E' la proposta che già ieri in serata il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Del Rio, ha preannunciato telefonicamente a Carlo Toto, patron di Strada dei Parchi, per sospendere prima, e ritoccare poi, l'aumento del 12,89% dei pedaggi su A24 e A25. Delrio ha agito su mandato della folta assemblea di sindaci e amministratori di Lazio e Abruzzo che ha incontrato ieri, nella sede del Ministero, alla presenza dei presidenti di Regione Luciano D'Alfonso e Nicola Zingaretti. I primi cittadini, al termine dell'incontro che è stato a rischio per un'incursione di Casapound, si sono detti parzialmente soddisfatti «per gli impegni assunti dal tavolo al quale è stato consegnato il documento sottoscritto a Carsoli nel quale, come richiesta principale, vi è la sospensione dell'aumento del pedaggio e l'avvio di un tavolo istituzionale per una soluzione strutturale che possa favorire gli investimenti e abbattere il costo del pedaggio». I sindaci hanno comunque deciso di tenere viva la mobilitazione «fino al concretizzarsi delle intenzioni emerse». Camillo D'Alessandro, consigliere regionale Pd con delega ai Trasporti, è entrato nel merito della questione: «Il Ministro e i presidenti delle Regioni sono all'opera per calmierare gli aumenti che, però, sono previsti da un contratto ventennale e finora evitati con atti amministrativi. Una sentenza giudiziaria ha poi modificato questo quadro. Si agirà su più modalità. Da un lato si prevede di intervenire come finanziamento pubblico su una quota parte degli investimenti che incidono poi sulla tariffa. Lo si potrà fare, su indicazione europea, considerando le autostrade come disagiate in area terremotata e quindi a rischio tenuta economica. In secondo luogo le Regioni si faranno carico di trovare le risorse per consentire la riduzione del 20 per cento per i pendolari. Nelle more di questo tavolo, si chiederà all'operatore la sospensione degli aumenti. Ma è una richiesta, non può essere un'imposizione».