LANCIANO C'è fermento, anche se i giochi sono ancora lontani da essere decisi e definitivi, sul toto-candidature espresse dal territorio frentano. Numerosi sono i nomi in ballo. Dal fronte del centrosinistra, in particolare, la rinuncia ad una candidatura per il Parlamento da parte del sindaco Mario Pupillo, che ha deciso di proseguire il suo mandato amministrativo e di non accantonare i progetti per la città per l'esperienza romana, ha squassato il panorama politico cittadino. Il suo nome, anche sulla base del ruolo di presidente della Provincia di Chieti, sarebbe stato trasversalmente riconosciuto sul territorio e l'esperienza politica e amministrativa accumulate negli anni avrebbero fatto il resto. Anche l'attuale presidente del consiglio comunale ed ex segretario cittadino del Pd, Leo Marongiu, sarebbe fuori dalla corsa. Per lui, oltre l'impegno nell'amministrazione comunale, ci sarebbero altri piani per il futuro. Ma i papabili ad una candidatura che sia espressione del territorio frentano sono altrettanto forti. Gaetano Di Corinto, 60 anni, lancianese, ex manager della Honeywell e con una solida carriera nelle industrie dell'automotive della Val di Sangro, è uno di questi. La sua candidatura, nelle fila del Pd, sarebbe sul collegio uninominale e, quindi, ci sarebbero da "scalare" nomi altrettanto forti nei territori del Vastese (Antonio Boschetti, segretario Pd di San Salvo, molto in quota) e della Val di Sangro, con il sindaco di Atessa e giornalista, storico volto del Tg1, Giulio Borrelli. Quest'ultimo correrebbe come esterno al Pd, ma come componente della coalizione di centrosinistra. Essendo sindaco di un Comune al di sotto dei 20mila abitanti, la legge gli consentirebbe di non dimettersi dal ruolo di primo cittadino e di poter portare avanti i due impegni, a Roma e sul territorio. Sul proporzionale ha accettato di mettersi a disposizione del partito per una candidatura l'attuale assessore alla cultura, Marusca Miscia, 40 anni, funzionario pubblico, tre figli, renziana di ferro e fin dalla prima ora. La Miscia sarebbe attualmente l'unica donna della coalizione, dopo la rinuncia della deputata uscente, Maria Amato, a correre sul territorio, in un circolo che va da Lanciano fino a Vasto e Francavilla. E sarebbe anche l'unico assessore della giunta Pupillo a candidarsi. Forte la spinta per lei sia dal territorio sia negli ambienti di partito a Roma. Sempre sul proporzionale sarebbe quasi certa la candidatura dell'attuale consigliere regionale Pd, Camillo D'Alessandro. Restando a sinistra, un lancianese che potrebbe correre per Liberi e Uguali è l'ex sindacalista Enrico Paone di Possibile. L'attuale assessore al commercio e alla viabilità, Francesca Caporale, dovrebbe invece proseguire il mandato amministrativo. Ancora da definire la partita che si gioca nel centrodestra. Un nome molto probabile e ricorrente per la coalizione di centro è l'attuale sindaco di Fossacesia e segretario regionale dell'Udc, Enrico Di Giuseppantonio, ex presidente della Provincia di Chieti, membro della direzione nazionale dell'Udc, per 16 anni sindaco e da sempre fedele allo scudo crociato. La sua sarebbe una rappresentanza territoriale «per l'intero Abruzzo meridionale». Per Fratelli d'Italia potrebbe candidarsi Antonio Tavani, ex vicepresidente della Provincia ed ex sindaco di Fara San Martino. Dalle linee di Forza Italia un candidato che rappresenti il territorio frentano potrebbe essere Emilio Nasuti, imprenditore, ex consigliere regionale ed ex presidente della commissione bilancio dell'ente. Ancora da definire invece una candidatura frentana per il Movimento 5 Stelle. A dare disponibilità per le "parlamentarie" interne è tuttavia l'imprenditore Roberto Valente, fratello del compianto Pino, tra i fondatori del Meetup "Amici di Beppe Grillo di Lanciano", tra i primi in Italia prima ancora che nascesse il M5S. E per la società civile da più parti e a livello trasversale per gli schieramenti sia di destra che di sinistra, era arrivata una forte spinta dal basso per Alessandro Lanci, presidente di Nuovo Senso Civico e protagonista di tante battaglie ambientali di respiro regionale, considerato un rappresentante «spendibile e credibile» per il territorio, ma alla cui candidatura i vertici dei partiti non hanno tuttavia dato seguito.