PESCARA Niente domeniche a piedi e nemmeno i blocchi del traffico nei fine settimana. Il sindaco Marco Alessandrini manda in archivio, almeno per ora, il piano antismog stilato domenica scorsa da tre assessori, quelli all'ambiente, al traffico e alla sanità, Simona Di Carlo, Stefano Civitarese e Antonella Allegrino, durante una riunione convocata d'urgenza in Comune sul problema dell'inquinamento elevato. Piano che prevedeva domeniche ecologiche fino a marzo con blocchi del traffico in tutta la città o, in alternativa, lo stop alle auto dal sabato pomeriggio fino alla domenica sera.Ma adesso i valori delle polveri sottili sono saliti a livelli da record. Domenica scorsa, forse a causa dell'aumento del traffico per lo shopping dei saldi, il famigerato Pm10 ha fatto registrare allarme rosso in tutte e tre le centraline di rilevamento della qualità dell'aria della città. Addirittura, nella periferica via Sacco il limite massimo consentito dalla legge è stato superato quasi due volte.Per il sindaco, però, non siamo ancora a livelli di emergenza. Lo ha detto chiaramente ieri alla Di Carlo, che ha voluto incontrarlo proprio per sollecitare immediate misure anti-traffico. «Ho molto apprezzato il lavoro dei colleghi assessori», ha affermato Alessandrini, «ma non siamo ancora a livelli di emergenza. Altre città, come Roma e Napoli, hanno valori di inquinamento altissimi e da più tempo di noi per questo hanno limitato il traffico». La legge, del resto, obbliga i Comuni ad adottare misure antismog quando gli sforamenti dei limiti giornalieri del Pm10, dall'inizio dell'anno, diventano più di 35. Ora l'anno è appena cominciato e, quindi, non si tiene più conto degli oltre 30 sforamenti dell'anno scorso. Ma, dal primo all'8 gennaio, siamo già a cinque superamenti in via Sacco.L'idea del sindaco è quella di coinvolgere i Comuni limitrofi in eventuali interventi per il traffico. «Noi dobbiamo pensare all'area vasta», ha spiegato Alessandrini «perché è inutile adottare misure anti-smog in un solo territorio quando anche gli altri hanno lo stesso problema. Per questo, ho intenzione di incontrare i sindaci di Montesilvano, Spoltore, San Giovanni Teatino e Francavilla per studiare insieme delle soluzioni contro l'inquinamento». Diverso il parere espresso dall'assessore all'ambiente. «Avrei voluto adottare subito le domeniche ecologiche», ha fatto presente la Di Carlo, «perché considero importante la salute. Dal punto di vista normativo l'amministrazione comunale è in regola, perché non abbiamo superato i 35 sforamenti, ma io considero di più il fattore salute. Bisognerebbe intervenire per abbattere le polveri sottili che non fanno certo bene ai polmoni». «Io, quindi, sarei intervenuta subito», ha aggiunto, «anche perché si sono registrati superamenti non solo del Pm10, ma anche delle polveri ancora più sottili, cioè il Pm2,5».Gli ultimi giorni resi noti dall'Arta sono stati i più neri. Venerdì scorso, le centraline hanno segnalato che è stato toccato, nella zona del teatro D'Annunzio, il limite di 50 microgrammi per metro cubo fissato dalla legge per la sicurezza della popolazione. Mentre la stazione di rilevamento di via Firenze ha indicato 49 microgrammi e in via Sacco, ben 69. Il giorno più brutto è stato domenica scorsa, quando al teatro D'Annunzio e in via Firenze sono stati segnalati 60 microgrammi e in via Sacco addirittura 90. Un record. Le condizioni non sono migliorate il giorno successivo, lunedì 8: 65 microgrammi al teatro D'Annunzio, 57 in via Firenze e 70 in via Sacco
«Chiederemo i danni». Confesercenti contraria alla proposta di blocco del traffico
PESCARA «Chiudere la città al traffico nel periodo dei saldi vuol dire decretare un danno alle imprese. Se ciò dovesse accadere, l'amministrazione se ne dovrà assumere la responsabilità perché chiederemo al Comune di pagare i danni ai commercianti, dopo aver calcolato la differenza tra il fatturato dell'anno scorso e quello di quest'anno. Questa volta non scherziamo». Gianni Taucci, direttore della Confesercenti, ribadisce il proprio «no» all'ipotesi di giornate ecologiche proposta dagli assessori Stefano Civitarese, Simona Di Carlo e Antonella Allegrino per ridurre il livello di polveri sottili (Pm10). Taucci ricorda che la questione è stata più volte affrontata in passato «e ogni volta ci sembra di ricominciare da capo». Ma è inevitabile ricordare come si è espressa fino ad oggi l'associazione di categoria sul problema dell'inquinamento. «Per noi le domeniche ecologiche vanno promosse fuori dal periodo dei saldi, lontano da Natale e da Pasqua e da tutti quei momenti in cui si vende di più. In altri periodi si può ipotizzare un intervento del genere ma non nelle prime domeniche del mese, che sono quelle in cui le famiglie spendono maggiormente. E si può pensare, ad esempio, di imporre lo stop in determinate fasce orarie, per ridurre lo smog», prosegue. Ma Taucci fa anche notare che il problema di Pescara non è il traffico e si dovrebbe intervenire, invece, sul livello di temperatura negli edifici, cioè «sugli impianti di riscaldamento». Così come si dovrebbe puntare sui «mezzi non inquinanti e sul trasporto pubblico». Confesercenti ribadisce una richiesta formulata più e più volte, cioè l'adozione di «un Piano traffico» (a Pescara è scaduto da anni). Gli automobilisti, dice, devono «trovare subito parcheggio, senza girare troppo e disporre di una cartellonistica adeguata». Insomma, ci sono «tanti modi per intervenire ma per il Comune sembra quasi che l'unica cosa da fare sia bloccare la mobilità nel momento dei saldi». La Confesercenti non ci sta e chiede di «cominciare un percorso serio», riflettendo su una circostanza: «il nostro è un settore che porta gente a Pescara. Qui si viene per fare shopping. Questa è l'unica peculiarità della città: il commercio, i ristoranti, i locali, gli hotel». E poi, si chiede Taucci: «Perché si pensa di chiudere al traffico quell'anello della città che ha al suo interno un'area pedonale, dove non si circola?». Sulle proposte antismog formulate dai tre assessori si è espressa negativamente anche la Confcommercio. Il presidente Franco Danelli ha commentato che «domeniche ecologiche, targhe alterne o provvedimenti similari sono solo misure di facciata per dimostrare di avere fatto qualcosa o per accontentare qualche associazione. Ma si tratta di scelte assolutamente inutili per risolvere il problema inquinamento ed estremamente dannose per il commercio».