TORRICELLA Quel che resta dello scuolabus distrutto dalle fiamme è stato sequestrato e in arrivo ci sono i primi avvisi di garanzia: mentre l'inchiesta della Procura muove i suoi obbligati passi per fare chiarezza sulle cause dell'incendio, il giorno dopo la tragedia sfiorata a Torricella divampano le polemiche. Sono quelle di alcuni genitori che sui social accusano gli amministratori comunali di non aver informato subito i familiari dei bambini che si trovavano sul mezzo andato in fiamme. In questo modo impedendo loro, sostengono, di poterli portare in ospedale per refertare eventuali intossicazioni da fumo. Gli 8 bambini di elementari e materne che erano sullo scuolabus sono stati messi in salvo dall'autista e dall'assistente, le due donne che con grande prontezza e lucidità hanno affrontato e gestito i momenti più difficili di lunedì mattina quando fiamme e fumo hanno avvolto il mezzo che solo il giorno prima era stato riconsegnato dall'elettrauto all'amministrazione comunale, proprietaria del pullmino. L'autista quando si è accorta del fumo che usciva dalle bocchette del riscaldamento ha subito fermato il mezzo e ha immediatamente aperto lo sportello (l'unico su quel modello) prima che il dispositivo si bloccasse. Insieme all'assistente ha provveduto a far scendere i bambini che sono stati accompagnati a scuola sull'auto del sindaco Daniele Palumbi e di un mezzo della Protezione civile. Secondo quanto riferito dall'amministratore comunale lo scuolabus, che risale ai primi anni duemila, è stato regolarmente revisionato. Ha detto a questo proposito il primo cittadino: «Lo scuolabus è sicuramente datato visto che risale agli anni duemila, ma è stato regolarmente revisionato e sottoposto a tutti i controlli. Il nostro ente è in attesa della definizione delle assegnazioni, da parte della Regione Abruzzo di un nuovo scuolabus nell'ambito del Piano di sviluppo rurale. A maggio abbiamo partecipato al bando per averne uno, ma la Regione non ci ha ancora informato se rientriamo nell'assegnazione»