ORTONA Via libera al dragaggio del porto: il servizio Gestione Rifiuti regionale ha dato il suo benestare ai lavori. Dalla conferenza dei servizi che si è tenuta ieri mattina l'iter che porta all'escavazione e approfondimento dei fondali del bacino portuale si è arricchito di un nuovo tassello, l'ultimo per quel che riguarda i passaggi burocratici necessari all'avvio dei lavori. Il nodo dragaggio però non è di certo chiuso, perché pende ancora una decisione del Consiglio di Stato sul contenzioso che si è aperto per l'appalto delle opere. Una sentenza che arriverà nel prossimo mese di aprile ma che, adesso, Ortona non può permettersi di aspettare perché significherebbe non riuscire a rendicontare i lavori entro il 31 dicembre 2018. E questo a sua volta vorrebbe dire perdere il finanziamento milionario. Ecco perché il parere favorevole arrivato dalla Regione assume un'importanza notevole. Il sindaco Leo Castiglione, infatti, ha più volte dichiarato che dopo l'acquisizione di tutte le autorizzazioni necessarie avrebbe proceduto alla stipula del contratto con la ditta risultata seconda in graduatoria, la Nuova Co.Ed.Mar., nonostante il ricorso presentato al Consiglio di Stato dalla prima classificata, ovvero la Dragaggi. Per certi versi si tratta di un azzardo dell'amministrazione comunale che, però, risulta fattibile proprio perché il Tar aveva in precedenza disposto l'aggiudicazione dei lavori alla seconda ditta classificata. Il tutto senza sospensiva. Ma, qualora il Consiglio di Stato dovesse accogliere l'istanza avanzata dalla Dragaggi, si aprirebbe un nuovo scomodo capitolo. «Ci troviamo di fronte ad una situazione in cui da una parte il Tar ci dà la possibilità di sottoscrivere il contratto una volta concluso l'iter, e dall'altra c'è un ricorso al Consiglio di Stato sul quale non possiamo permetterci di aspettare la decisione finale», aveva commentato il sindaco alla vigilia della conferenza dei servizi di ieri. Castiglione si mostrava fiducioso e le sue sensazioni si sono rivelate corrette.L'ultimo parere positivo si aggiunge a quelli già ottenuti in sede di Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione d'impatto ambientale e dal Comitato regionale sulla pesca. Una decisione attesa anche perché nei mesi scorsi erano stati avanzati dubbi e polemiche sul progetto, nel passaggio in cui si prevedeva lo smaltimento di una parte dei sedimenti dragati all'interno del bacino portuale ortonese nel sito individuato nel 2011 dal ministero per lo smaltimento della sabbia del porto di Pescara e posizionato a 8 chilometri dalla zona di rispetto della Sic della Torre di Cerrano. «Sono soddisfatto dell'esito di questa conferenza dei servizi», commenta il primo cittadino, «perché completiamo il percorso di autorizzazioni necessarie per avviare i lavori di dragaggio. Stiamo lavorando concretamente per aprire i cantieri e iniziare il dragaggio dei fondali aumentando così la sua profondità e quindi la capacità di operatività di uno scalo portuale necessario per lo sviluppo di tutta la Regione. Come abbiamo più volte ribadito lavoreremo con la massima attenzione per l'ambiente, per questo abbiamo proposto il coinvolgimento nel monitoraggio dei lavori anche di associazioni ambientaliste».