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Data: 12/01/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Crac Atac - Atac, lo spettro di ulteriori tagli dopo il piano soft. Stretta sui turni di guida. Guasti e ritardi: odissea quotidiana E oggi rischio paralisi per sciopero

La partita è in salita e il Campidoglio non esclude che possa finire ai tempi supplementari. Sul cronometro di questa gara per salvare Atac dalla bancarotta, il 90' minuto coincide con il 26 gennaio, quando la più grande partecipata dei trasporti d'Italia dovrà presentare ai giudici fallimentari il nuovo piano industriale, corredato da una strategia di rilancio e di uno scadenzario per ripagare quasi 1.200 creditori. Ma perfino a Palazzo Senatorio non escludono che, a fine mese, possa essere chiamato l'extra time, cioè che i commissari e il Tribunale non ritengano adeguate le proposte ricevute. Più che una bocciatura, è possibile che i giudici chiedano di modificare - tradotto: inasprire - le misure che presenterà l'azienda nella prima versione del piano, con la prospettiva di orari di lavoro davvero rafforzati, per aumentare l'efficienza, più tagli a sprechi e privilegi, più immobili da dismettere per fare cassa.
Ora che la deadline si avvicina, anche tra i grillini trapelano i primi dubbi. Per esempio sull'accordo sottoscritto con i sindacati a novembre, quello che aumenta la produttività, ma molto lievemente. La misura principale di questo pacchetto è l'aver portato il carico di lavoro settimanale da 37 a 39 ore, cioè quanto prevede già da anni il contratto nazionale della categoria. Di fatto, è stato semplicemente abolito un privilegio che ha permesso finora ad autisti e macchinisti romani di lavorare meno rispetto ai colleghi delle altre città italiane; va capito se questo basterà ai magistrati o se verrà chiesto uno sforzo ulteriore a una società che perde oltre un milione di corse l'anno tra bus, tram e metropolitana.
Per ora dal Campidoglio la linea è: l'accordo sulla produttività non si tocca, anche per non mettere in pericolo la fragile pax sindacale conquistata negli ultimi mesi. Se poi i giudici dovessero chiedere un aumento più massiccio dei turni di lavoro e soprattutto di guida, si interverrà, ma solo su richiesta del Tribunale.
L'ALIENAZIONEUn altro nodo è la vendita degli immobili. Finora il Campidoglio ha concesso l'alienazione di sette stabili e terreni: le ex rimesse Vittoria di piazza Bainsizza, San Paolo di via Alessandro Severo, piazza Ragusa, l'area Garbatella di via Libetta, il Centro Carni di via Severini, e le rimesse di via di Portonaccio e Trastevere. Già nella relazione allegata all'ultimo bilancio si parlava invece della dismissione di almeno 18 immobili. Insomma, per aumentare i profitti, le strutture da mettere sul mercato potrebbero aumentare. Sul fronte della lotta all'evasione, altra grande piaga dei trasporti romani, per ora il Comune pensa di convertire al ruolo di verificatori appena 100 dipendenti. Ma potrebbero servirne di più.
Di sicuro un passaggio decisivo per dare forza al piano industriale è la proroga del contratto dell'Atac fino al 2021, cioè due anni oltre la scadenza dell'accordo attuale. Una mossa già votata dalla giunta Raggi, che scavalcherebbe la messa a gara dei trasporti imposta dalla legge, e che non ha convinto neanche gli esperti della Ragioneria capitolina. Il M5S però tira dritto: dopo il rinvio dell'altro ieri, lunedì torneranno a riunirsi le commissioni congiunte Mobilità e Bilancio; la maggioranza spera di portare a casa il primo via libera dei consiglieri. Poi la delibera dovrà passare al vaglio dell'Assemblea capitolina, la discussione inizierà martedì.


Guasti e ritardi: odissea quotidiana E oggi rischio paralisi per sciopero

E voilà, il primo sciopero dell'anno dei mezzi pubblici è servito. Bus, tram, metro, Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Viterbo: oggi il servizio di trasporto capitolino rischia la paralisi. Incrociano le braccia - per 24 ore - i sindacati Orsa, Faisa Confail e Usb. C'è speranza di salire a bordo di un autobus o di un treno fino alle 8.30. Poi fino alle 17 diventerà un terno al lotto. L'agitazione sarà poi sospesa (per la consueta fascia di garanzia) fino alle 20. Successivamente, e fino alla fine del servizio, di nuovo sciopero. Insomma, si preannuncia un nuovo venerdì nero della mobilità. Anche per il traffico, s'intende, tanto che il Campidoglio ha deciso di non attivare le Zone a traffico limitato diurne del Centro e di Trastevere: il transito sarà quindi consentito anche ai veicoli sprovvisti di permesso.
Lo sciopero - indetto in dissenso alle «scelte scellerate dell'amministrazione comunale sul concordato» - riguarderà l'Atac, ma anche le linee periferiche gestite dalla Roma Tpl. Si tratta della prima astensione del 2018: l'ultima era stata il 10 novembre, ma soltanto perché tutti gli scioperi proclamati successivamente a quella data sono stati oggetto di rinvio o di precettazione, per intervento dell'Autorità Garante per gli scioperi e della Prefettura. Nel corso del 2017 i trasporti pubblici si erano fermati per sciopero 18 volte: una media di uno ogni 20 giorni.
I DISAGI Per gli utenti del trasporto pubblico capitolino sarà la beffa che si aggiunge al danno. Anche in queste prime settimane del 2018 i disservizi continuano a registrarsi. Quotidianamente. Le disavventure alle fermate o nelle stazioni si sprecano. Basta scorrere, giusto per avere un assaggio, il bollettino sullo stato del servizio pubblicato ieri sul profilo social dell'azienda. Nel pomeriggio un «guasto tecnico a un tram» ha fatto sì che le linee tram 3 e 19 limitassero il servizio a piazza Galeno con i passeggeri costretti a salire sui bus sostitutivi fino a Risorgimento.
Prima, sulla ferrovia Roma-Viterbo il treno 132 delle ore 17.15 da Roma per Montebello e il treno 131 delle 17.45 da Montebello per Roma erano stati soppressi. Altra linea, stessi problemi: Roma-Lido, sul treno delle 16.30 cancellato il tratto Eur Magliana-Colombo «causa guasto». Prima ancora ritardi sulla Roma-Viterbo per «persona estranea al servizio sui binari in stazione La Celsa». E ancora «linea 089 momentaneamente non attiva per indisponibilità vetture». E ancora servizio rallentato sulla Metro B Jonio/Rebibbia «causa guasto a treno a Garbatella». E ancora ritardi, tram 8 a servizio limitato per incidente, la linea 916 DLS limitata «causa dissesto manto stradale in via Trofarello».
E, se non bastasse, ci sono i numeri ufficiali sul servizio. A novembre 2017 (ultimo riferimento disponibile) mezzi di superficie e metro hanno coperto 1.3 milioni di chilometri in meno rispetto a quelli programmati. Sono saltate il 14,4% delle corse di autobus e tram e il 16,4% di quelle delle metro. Con buona pace degli utenti.

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