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Data: 12/01/2018
Testata giornalistica: Prima da Noi
Regione Abruzzo non riesce ad approvare i bilanci consuntivi: ente paralizzatoIl 30 aprile si dovrà approvare quello del 2017 ma senza i consuntivi pregressi sarà impossibile

ABRUZZO. Niente, anche i rendiconti 2015/2016 non si riescono proprio ad approvare.

L'ennesimo SOS è stato inviato al Presidente della Regione, al direttore generale, all'assessore al bilancio direttamente dal direttore di dipartimento, Fabrizio Bernardini, il quale è costretto a certificare ancora una volta come il pasticcio stratificato dei conti in Regione non sia cosa facile da risolvere.

Storia vecchia, a tratti vecchissima, che spiegherà i suoi effetti nell'immediato e nel prossimo futuro creando effetti a catena collaterali e perversi che stanno già ingessando l’ente.

Di fatto si tratta di un vero e proprio allarme rosso ed il rischio di un crollo, stile valanga, delle fragili impalcature di carte dei bilanci regionali è sempre più alto.

Senza rendiconti approvati il cordone della spesa rimane legato, impossibile portare a termine nuove assunzioni con quello che ne consegue specie nei posti chiave, molti dei quali rimangono vacanti.

«Così saltano tutti i piani elettorali di D'Alfonso & C. dalle nuove assunzioni, al cambio ai vertici dei Direttori», spiega Mauro Febbo consigliere regionale di Forza Italia, «ed è difficile che si riesca a farcela per il 30 aprile. Ma non è solo il castello di sabbia politico che si sta sgretolando; il vero problema è il caos "firme" che sta producendo un effetto distorsivo su tutta le attività dell’ente e centinaia di determinare, autorizzazioni, atti amministrativi sono fermi per mancanza della firma del responsabile, come accade nel settore agricoltura, dove sono ferme 650 liquidazioni danni».

Ma che cosa non funziona o è andato storto?

Il Servizio bilancio, scrive Bernardini, ha evidenziato che, sulle procedure di riaccertamento dei residui, i vari dirigenti sono stati un pò superficiali nel fornire i chiarimenti richiesti che non hanno chiarito un bel niente.

In pratica le pezze d’appoggio per le spese datate non si sono ancora trovate ed in queste condizioni non c’è nessun accertamento che si può compiere. Dunque niente consuntivo.

Informazioni carenti o superficiali anche per quanto riguarda i rapporti con le partecipate, poco o nulla per quantificare il fondo rischi contenzioso e altre voci importanti di bilancio.

Insomma, Il problema è il disordine dei conti che non si riesce proprio a risolvere nonostante le bacchettate della Corte dei Conti e le direttive che la giunta ha impartito per capire come e perché siano state spese ingenti cifre nel passato.

Bernardini è costretto a ribadire ancora una volta che una situazione di tale confusione non può continuare, ancora per molto perché vi sono delle scadenze di legge perentorie e poi perché potrebbero scattare sanzioni pesantissime.

Senza dubbio una pessima notizia che avrà un impatto negativo sulla organizzazione complessiva dell'ente e per questo con la missiva parte una nuova sferzata e richiesta di collaborazione dei dipartimenti competenti per chiudere la partita una volta per tutte.


Sull'argomento è stata convocata dal Presidente della Regione una riunione che si è tenuta ieri.

A partire dal 15 gennaio poi saranno fissati incontri bilaterali verbalizzati tre Servizio bilancio e singoli dipartimenti affinché si giunga a colmare le lacune riscontrate nelle risposte già fornite attraverso moduli e prospetti inviati in precedenza.

Una iniziativa, forse, senza precedenti che magari avrà il merito di lasciare traccia del groviglio ingarbugliato dei conti di cui nessuno è mai stato chiamato a rispondere pur avendo prodotto danni ingenti.

L'obiettivo più concreto ora è pervenire nei tempi più rapidi possibili a porre rimedio al caos e riuscire ad approvare i rendiconti entro il 30 aprile 2017, termine entro il quale dovrà essere approvato l’ultimo rendiconto, quello del 2017.

Ma come si fa se prima non si sistemano quelli precedenti?



In pochi credono che entro quella data si raggiungeranno anche solo metà degli obiettivi prefissati.

Il pantano dei conti durerà ancora per un pò con quello che ne consegue.

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