«Dimezzeremo il numero degli scioperi e i venerdì neri per gli utenti del trasporto pubblico romano saranno sempre di meno». Parola di Giuseppe Santoro Passarelli, tra i massimi esperti di diritto del lavoro in Italia, Garante degli scioperi nel servizio pubblico. Mostra orgoglioso la tessera dell'abbonamento Metrebus e spiega che sta per modificare le regole minime di ingaggio aumentando i giorni di tregua tra un'astensione e l'altra dal lavoro. Una piccola rivoluzione che dovrebbe concretizzarsi in meno disagi per i pendolari.
Garante di quali disposizioni si tratta?
«Attualmente la regolamentazione vigente prevede che tra uno sciopero e l'altro debbano passare almeno dieci giorni. Siamo già al lavoro e stiamo ascoltando le parti come prevede la normativa: le aziende, i sindacati, le associazioni dei consumatori e contiamo di raddoppiare quel lasso di tempo».
Quando potrà essere operativo il nuovo regolamento?
«Riteniamo di arrivare, alla fine di una lunga procedura prevista dalla legge, all'inizio di marzo. Andiamo avanti dal momento che abbiamo provato a mettere d'accordo le aziende e i sindacati, finora senza successo. E poniamo grande attenzione a contemperare il diritto di sciopero con quello del diritto al trasporto. Che è il nostro compito. Il resto è nelle competenze del Parlamento».
Ci sono delle indicazioni che si sente di dare al legislatore?
«Premesso che il legislatore è sovrano, noi delle indicazioni le diamo da tempo anche in sede di relazione annuale. Sarebbe auspicabile una legge sulla rappresentatività perché resta il problema delle microsigle sindacali poco rappresentative della platea dei lavoratori che riescono comunque a convogliare una discreta adesione. D'altra parte preme alla Commissione di garanzia che le aziende informino adeguatamente gli utenti, per consentire alle stesse una valutazione dell'impatto che l'astensione potrebbe avere sul servizio».
Roma è una città complicata e i pendolari romani, ma anche i turisti, sono fortemente penalizzati quando bus e treni si fermano. Con le nuove regole elaborate dalla Commissione di garanzia che cosa cambierà?
«Ci auguriamo che l'impatto sull'utenza sia sensibile. Nel 2017, per esempio, c'erano stati diciotto scioperi. Quest'anno, a rigore di logica, con la tregua più lunga, il numero delle agitazioni dovrebbe dimezzarsi».
Quali altri misure potrebbero essere prese per limitare i disagi a chi utilizza la rete pubblica del trasporto?
«Nella Capitale siamo già intervenuti specificamente Atac. Prima a Roma gli scioperi di 4 ore ne duravano 5, perché bisognava aspettare che gli autisti e i macchinisti tornassero al lavoro. Cosa che non accadeva in altre città. D'altra parte abbiamo anche previsto che figure che svolgono compiti di particolare delicatezza siano esentate dallo sciopero. Di più la Commissione non può fare».