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Pescara, 24/07/2024
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Data: 14/01/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il caos di Rigopiano segnalati alla Procura due dirigenti pubblici

Nella vicenda dell'hotel Rigopiano, rischiano di finire nei guai altri due funzionari pubblici. Si tratta del responsabile della sala operativa del 118 di Pescara Vincenzino Lupi e della funzionaria della Prefettura Daniela Acquaviva, segnalati dai carabinieri forestali alla procura per omissione di atti d'ufficio in una informativa del 30 ottobre scorso. Nell'informativa, scaturita a seguita della denuncia del legale di due dei sopravvissuti ossia Giampiero Parete e la moglie Adriana Vraceanu, vengono riportate una serie di conversazioni telefoniche da cui, per i forestali, emergono responsabilità da parte dei due. Responsabilità ora al vaglio dei magistrati. I carabinieri parlano chiaramente di errori nella gestione dei soccorsi, di una situazione caotica, di informazioni riferite e non riferite.
TELEFONATE DELLA VERGOGNA
Nel mirino in particolare alcune telefonate, fra cui quelle ribattezzate della vergogna. Agli atti c'è in particolare uno stralcio di una conversazione di un carabiniere che chiede alla sala operativa delle prefettura notizie in merito al crollo dell'hotel Rigopiano e l'Acquaviva risponde: «Ma l'Hotel Rigopiano è stato fatto stamattina». Sono invece le ore 18.09, e la valanga ha già sommerso l'hotel e ucciso la quasi totalità delle 29 vittime poi accertate. «C'erano dei problemi. Sono stati raggiunti e sta tutto a posto», continua la funzionaria. Al che il carabiniere ribatte che a lui Quintino Marcella, cioè a dire colui che ha dato l'allarme per primo, avrebbe invece detto che l'hotel sarebbe stato sommerso da una valanga. «Eh sì, questa mattina - ribatte la funzionaria - l'intervento sull'hotel Rigopiano l'hanno fatto stamattina». In realtà un intervento era stato fatto la mattina, ma non al resort, bensì in una struttura agricola di Farindola.
IL DIRETTORE DEL RESORT
A sviare e ritardare, secondo gli investigatori, l'attenzione sulla valanga c'è anche una telefonata del 118 al direttore dell'hotel Bruno Di Tommaso. Il dottor Lupi gli riferisce di una segnalazione ricevuta di crolli e feriti e Di Tommaso risponde che è tutto ok. Per gli inquirenti, Lupi avrebbe dovuto dirgli che la segnalazione riguardava una valanga e non un terremoto o un generico crollo. Avrebbe potuto inoltre chiedergli dove si trovasse in quel momento così da scoprire che era a Montesilvano e quindi «impossibilitato ad effettuare qualsiasi riscontro visivo» sulla reale situazione all'hotel. Per i forestali, avrebbe poi omesso di chiedere a Di Tommaso di provare a contattare la struttura o i suoi dipendenti. Avrebbe omesso infine di inviare un mezzo terrestre per la verifica della segnalazione dopo aver constatato l'impossibilità del mezzo aereo della guardia costiera ad effettuare il sorvolo. Un altro duro colpo, l'ennesimo, per i familiari delle 29 vittime, che arriva a quattro giorni dal primo anniversario della tragedia. Anniversario che ricorderanno con una serie di iniziative, alcune più raccolte, altre aperte a tutti, che si terranno fra Rigopiano e il palazzetto dello sport di Penne.

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