L'AQUILA L'Aquila è terz'ultima tra 50 città italiane prese a campione, nella speciale classifica della mobilità sostenibile. Il capoluogo d'Abruzzo è davanti soltanto a Siracusa e Catanzaro. La graduatoria delle città alla ricerca di una mobilità più sostenibile, è contenuta nell'undicesimo Rapporto "Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città", elaborato da Euromobility, con il patrocinio del ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Sono stati presi a campione tutti i capoluoghi di regione, i due capoluoghi delle province autonome e i capoluoghi di provincia con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti.«In fondo alla classifica della mobilità sostenibile L'Aquila, Siracusa e Catanzaro», recita mestamente il report di Euromobility. Sono due città del Sud, Cagliari e Bari, quelle che scalano più posti in classifica.Al primo posto c'è Parma - le prime dieci città sono tutte del Nord Italia, «non solo perché fa della pianificazione lo strumento di governo della mobilità (è una delle prime città italiane ad avere approvato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, Pums)», dice Euromobility, «ma anche per una buona dotazione di aree pedonali e Ztl, per i servizi di trasporto pubblico offerti ai cittadini e per un parco circolante ricco di veicoli a basso impatto». Al secondo posto c'è Milano, al terzo Torino, poi Venezia e Padova; Bologna al sesto posto e Brescia al settimo, Modena all'ottavo, Prato al nono e Reggio Emilia al decimo. Roma si conferma al quindicesimo posto.L'auspicio di Euromobility è che nei prossimi anni sempre più città ne seguano l'esempio, anche grazie al decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di qualche settimana fa che, con apposite linee guida, ha indicato non solo le procedure per la redazione e approvazione dei Pums, ma anche quelle per la verifica che gli obiettivi fissati vengano realmente raggiunti.«È giusta questa posizione dell'Aquila», afferma l'assessore comunale alla Mobilità, Carla Mannetti, «perché non c'è uno sviluppo di trasporto urbano sostenibile, non ci sono piste ciclabili, non c'è alcuna mobilità elettrica. La nostra amministrazione appena insediata ha pensato a questo e abbiamo avviato il processo di pianificazione del Piano urbano di mobilità sostenibile. Con i soldi europei compreremo bus elettrici. Abbiamo preparato il quadro strutturale, abbiamo fatto conferenze di servizi con scuole e associazioni di categoria. Entro febbraio pubblicheremo il quadro conoscitivo, che poi andrà al vaglio delle commissioni consiliari, prima dell'approvazione. Per noi è una sfida affinché nel prossimo report di Euromobility la città salga in classifica».Chi è arrabbiato è il "padre" del progetto della metro di superficie, l'ex assessore Sergio De Paulis: «Sì, fa rabbia vedere città, come Padova, che figurano tra i primi posti e hanno la stessa metro ideata da noi e poi fatta naufragare dal centrosinistra. Farsi male da soli da noi è uno sport molto praticato».