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Pescara, 24/07/2024
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Data: 14/01/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Nuova Pescara, i dubbiosi dimenticano i vantaggi di Giuseppe Quieti (*)

Leggo con sconcerto che gli ex sindaci di Pescara, Montesilvano e Spoltore, riuniti opportunamente dal Presidente della Regione D'Alfonso per essere consultati sulla "Nuova Pescara", si sarebbero, in gran parte, mostrati freddi nei confronti del progetto. Probabilmente, fra loro, c'era anche chi ha fatto scrivere, a grandi lettere, a piazza Salotto, che Pescara è una città che "guarda al futuro" o che ha diffuso slogan quali Pescara "città dannunziana" (alla faccia del "memento audere semper", cioè ricordati di osare sempre).Né visione del futuro né coraggio di "osare" nelle posizioni di retroguardia e di campanilismo di chi sta inspiegabilmente mettendo il freno ad una visione sovracomunale che alcuni amministratori di oltre sessanta anni fa già intravedevano istituendo l'Università D'Annunzio (nata per iniziativa di Comuni e Province di Pescara, Chieti e Teramo) o il Consorzio Industriale "Val Pescara".Vorrei ricordare agli amministratori di Montesilvano, quelli contrari alla fusione che, senza l'ottica intercomunale e di area vasta che ha ispirato i quasi dimenticati politici di tanti anni fa, lo spostamento dei binari della ferrovia adriatica avrebbe riguardato solo la città di Pescara. E si chiedano anche perché la circonvallazione (del cui mancato prolungamento tanto, e giustamente, si lamentano) è completata solo dalla Pineta di Pescara a Santa Filomena, cioè nel solo territorio del Comune di Pescara, mentre il progetto ne prevede il tracciato fino al confine tra Città Sant'Angelo Marina e Silvi. Se Pescara, Montesilvano e Spoltore fossero state, fin da allora, un'unica entità amministrativa, la comunità di Montesilvano avrebbe la sua variante completa (e a doppia carreggiata) con tanto di raccordo con l'autostrada A 14 ed i vantaggi per la sicurezza (vedi incidenti, anche recenti, in galleria), per la fluidità del traffico, per la lotta all'inquinamento acustico e atmosferico, sarebbero enormi.C'è da verificare, ora, se l'arteria possa essere ultimata in tempi ragionevoli e se il tracciato a suo tempo previsto sia ancora libero da ostacoli.Sbaglia, a mio parere, chi sostiene che i vantaggi dell'unificazione sarebbero limitati ai risparmi sui gettoni di presenza degli amministratori e altre modeste argomentazioni del genere.Unificare le amministrazioni vuol dire ben altro: programmazione urbanistica univoca e coerente ad una realtà socio-economica ormai indissolubilmente unitaria; quindi, scelte in materia di sanità, pubblica istruzione, viabilità, trasporti, servizi, cultura, ecc. finalizzate alla migliore e più razionale fruibilità da parte dei cittadini; ubicazione equilibrata di importanti infrastrutture su un territorio più vasto (ho già proposto, su queste pagine, l'utilizzo della Stella Maris di Montesilvano come sede degli uffici regionali unificati della Regione oggi sparsi in diversi fabbricati). Non sarebbe risparmio una scelta del genere? E non sarebbe un segnale forte per dimostrare che Pescara non vuole assegnare a Montesilvano un ruolo di "periferia" o "dormitorio" ma un ruolo centrale? E, allo stesso modo, ho proposto Spoltore come sede del nuovo stadio, scelta che eviterebbe, tra l'altro, di compromettere un'area così pregiata dal punto di vista ambientale e paesaggistico come la Pineta, dove si pensa, addirittura, di demolire (sic!) l'attuale svincolo della circonvallazione. Non sarebbe risparmio tutto ciò? E sono solo esempi, potrei elencare altre opere importanti.E, aggiungo, quanto può incidere sulla progettualità, sulle approvazioni da parte degli organismi competenti, sulla ricerca dei finanziamenti, sugli iter di realizzazione, il peso di un Comune di duecentomila abitanti rispetto a quello di tre Comuni che vanno ognuno per conto proprio?Guardare all'area metropolitana? Ma certo! Le due prospettive non sono in contrasto, anzi, si muovono nella stessa direzione. Questo non deve costituire, però, un alibi per ritardare un processo che la maggioranza dei cittadini (si ricordi, in tutti e tre i Comuni) ha ritenuto meritevole di approvazione. A quelli che considerano il referendum del 2014 "frettoloso" e chiedono di rifarlo, dico che, con questa "logica", bisognerebbe riproporne uno nuovo ogni volta che l'esito di una consultazione referendaria scontenta una delle parti. Allora, avanti con referendum a ripetizione!Non è quella la strada giusta da percorrere, piuttosto quella di rispettare, da democratici non solo a parole, la volontà popolare e mettersi al lavoro sulle cose concrete.

(*) ex deputato cittadino di Nuova Pescara

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