ROMA Air France-Klm non ha presentato un'offerta per Alitalia ma il gruppo avrebbe interesse, di concerto con Easyjet, per la compagnia italiana tanto che, come spiegano diverse fonti, in calendario «a breve sono previsti degli incontri».In attesa dell'incontro fra il ministro Carlo Calenda e i commissari straordinari di Alitalia previsto per domani, il gruppo franco-olandese (quotato in Borsa) ha ufficializzato, in un comunicato, di non aver presentato alcuna offerta e di non «aver preso parte alla procedura di vendita» nè di essere in possesso «di informazioni privilegiate». Un comunicato necessario a seguito delle indiscrezioni sulla stampa e arrivato dopo che, già nella serata di venerdì, sulla stampa francese, un consigliere aveva detto che nessuna offerta era approdata in cda, passaggio obbligato per qualsiasi operazione di questo tipo. Ma la precisazione non esclude però l'ipotesi, sottolineata anche dal ministro Calenda e ribadita da diverse fonti finanziarie, che l'interesse del gruppo per arrivare alla fase conclusiva ci sia e l'operazione possa essere pensata combinandosi a quella di Easyjet. L'interesse di Air France e quello probabile di Delta influirebbero anche sulle condizioni poste dall'offerta Lufthansa, giudicata troppo dura da alcuni (specie sul fronte esuberi e sulla riduzione della flotta) ma finora apparsa come l'unica ipotesi concreta.I tedeschi offrono 300 milioni ma chiedono 'tagli significativì. Un miglioramento, dal lato del venditore, delle condizioni economiche dell'accordo sarebbe così più digeribile per le forze politiche e sociali.In ogni caso, si sottolinea, Air France-Klm può avere un duplice obiettivo: consolidare la sua posizione nel mercato italiano e, in caso prevalga comunque Lufthansa, aumentare l'esborso a carico della compagnia tedesca, sua principale rivale. Più sfumato appare il ruolo del fondo Cerberus seppure sia ancora formalmente in pista ed i cui rappresentanti hanno incontrato i commissari straordinari nei giorni scorsi a New York. E poi c'è il tema, non secondario, dei tempi. Il ministro Calenda punta a concedere l'esclusiva prima delle elezioni del 4 marzo ma uno slittamento potrebbe essere possibile se questo consentisse agli interessati di meglio approfondire ogni aspetto.Va detto poi che, come in ogni trattativa, una scadenza imperativa avvantaggerebbe l'acquirente. Ultimo aspetto da considerare è che gli eventuali investitori temono che, con il cambio di governo, i termini dell'operazione possano essere rimessi in discussione o comunque trovarsi di fronte un atteggiamento non amichevole dell'esecutivo. Uno scenario non improbabile visto il livello di incertezza degli esiti del voto e che va abbinato anche al faro acceso dalla Ue sul prestito ponte dello Stato di 600 milioni (esteso poi di altri 300) alla compagnia.