L'appuntamento è fissato per questa mattina, alle 11,30 per la commissione capitolina congiunta mobilità e bilancio. Con l'obiettivo di passare rapidamente, questo pomeriggio o domani, dal vaglio del consiglio comunale. La delibera è di quelle cruciali: in ballo c'è la «proroga dell'affidamento alla Società Atac Spa del servizio di trasporto pubblico locale di superficie (bus, filobus, tram) e di metropolitana (linee A, B/B1, C in costruzione), del servizio di gestione della rete delle rivendite e di commercializzazione dei titoli di viaggio, nonché del servizio di esazione e controllo dei titoli di viaggio relativi alle linee della rete periferica esternalizzata» per il periodo 4 dicembre 2019-3 dicembre 2021. Insomma, quella prosecuzione dell'affidamento in house del servizio di trasporto pubblico locale di Roma alla municipalizzata, a cui la giunta lega la sopravvivenza stessa dell'azienda di via Prenestina, che fra 11 giorni riceverà il responso del tribunale sulla proposta di concordato preventivo per evitare il fallimento. «Questa proroga è lo strumento che, insieme al concordato, ci permetterà di risanare l'azienda - ha sottolineato l'assessore capitolino alla mobilità, Linda Meleo - Una gara per l'affidamento del servizio richiede tempi di esecuzione altissimi. Il concordato invece ci permette di rispondere subito alle esigenze dei cittadini».
IL VOTO
L'intenzione dell'amministrazione comunale è quella di far approdare già oggi la delibera in aula Giulio Cesare: l'assemblea capitolina è convocata per le 14, con primo punto all'ordine del giorno la «revisione dello Statuto di Roma Capitale». Se non si facesse in tempo ad approvare il provvedimento sull'Atac, però, la conferenza dei capigruppo ha già convocato una seconda seduta per domani: Palazzo Senatorio non vuole correre il rischio di arrivare all'appuntamento con il concordato senza aver prima messo al sicuro la proroga fino al 2021. La mossa scavalcherebbe la messa a gara dei trasporti imposta dalla legge, e non ha convinto neanche gli esperti della Ragioneria capitolina. Ma il Movimento 5 stelle tira dritto per la sua strada.