L'AQUILA Le vittime del sisma, di Rigopiano e quelle dell'elisoccorso del 118; la Guardia di Finanza, il bimillenario di Ovidio e, ora, i trent'anni del Laboratorio di Fisica nucleare del Gran Sasso. Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, conferma la sua straordinaria vicinanza all'Abruzzo, alle sue eccellenze, ai momenti di festa e a quelli di dolore. Oggi il presidente della Repubblica suggellerà nuovamente questo legame con la quinta presenza in regione, partecipando dell'evento organizzato per celebrare i 30 anni dell'attività scientifica dei laboratori. Il programma prevede alle 11, dopo il saluto delle autorità, gli interventi dei professori Fernando Ferroni (presidente Infn), Stefano Ragazzi (direttore dei Laboratori), Antonino Zichichi (ideatore dei Laboratori) e Carlo Rubbia (Premio Nobel Fisica). Una visita, quella odierna, che ha sì una valenza celebrativa rispetto a uno dei centri di ricerca d'eccellenza nel Paese e nel mondo, ma ha anche un alto valore simbolico rispetto alle polemiche che si sono susseguiti negli ultimi mesi sulla presunta pericolosità ambientale della struttura, tra ipotesi di inquinamento dell'acqua ed esperimenti con fonti radioattive. Non è dato sapere, come di consueto in queste circostanze, se il presidente deciderà di intervenire e, in caso affermativo, se possa fare accenno a queste tematiche. Di certo la sua presenza ha l'obiettivo di valorizzare i Laboratori e la loro attività. La visita di oggi è stata preceduta da qualche polemica: la questura dell'Aquila non ha autorizzato la manifestazione del Forum abruzzese dell'Acqua. Lo ha fatto sapere lo stesso Forum con una nota: «Si sarebbe trattato di un piccolo presidio simbolico e pacifico ad Assergi per la tutela dell'acqua, diritto umano fondamentale».