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Pescara, 24/07/2024
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Data: 15/01/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Quanto costa l'aliquota unica per tutti

ROMA La battaglia elettorale sulle tasse entra nel vivo: mentre il centro-destra con Berlusconi rilancia la flat tax al 23%, il ministro dell'Economia, Padoan, la boccia definendola «il tipico prodotto da bacchetta magica». Rivolgendosi indirettamente a chi la propone, il ministro chiede: «Diteci dove trovate decine e decine di miliardi che servono». Intervenuto alla trasmissione in 1/2 di Lucia Annunziata, il ministro ribadisce poi che l'aliquota unica «produce un effetto regressivo ben noto di beneficio ai ricchi».
Ma come stanno effettivamente le cose? Il problema è che in assenza di proposte articolate è difficile fare dei calcoli: a boccie ferme l'aliquota al 23% comporta un minor gettito per le casse dello Stato di circa 40 miliardi. Da questa cifra andrebbero però sottratti i maggiori incassi Iva per il fisco che arriverebbero dall'aumento dei consumi grazie alla maggiore disponibilità economica dei 42 milioni di contribuenti italiani. Entrate, però, difficilmente calcolabili. Decisiva, poi, sarà la rimodulazione delle detrazioni, un passaggio indispensabile per garantire la progressività delle imposte sancita dalla Costituzione. Anche in questo caso fare dei conti è attualmente impossibile. E poi c'è l'aspetto della no tax area attualmente fissata a 8.174 euro che permette a circa 12 milioni di italiani di non pagare le tasse. Sarà alzata? In ogni caso, una cosa è certa: nei Paesi europei dove è stata introdotta l'economia nel suo complesso ne ha tratto beneficio. Anche se, soprattutto nella fase iniziale, i problemi non sono mancati.


Ipotesi 23%

In mancanza di alcuni elementi fondamentali per avere un quadro definito, un punto fermo c'è: l'introduzione secca della flat tax al 23% costerebbe alle casse dello Stato 40 miliardi di euro all'anno. Una cifra destinata a sgonfiarsi se, per ipotesi, i contribuenti investissero tutti i soldi risparmiati in consumi alimentando pesantemente l'Iva. Attualmente i 41 milioni di contribuenti Irpef dichiarano 833 miliardi di reddito lordo, una cifra che scende a quota 155 miliardi di gettito Irpef al netto di detrazioni e deduzioni. Con l'aliquota unica posizionata a quota 23% l'incasso annuale dell'Agenzia delle Entrate si ridurrebbe a 115 miliardi di euro.

Ipotesi 20%
La flat tax fissata al 20%, che è più vicina alle idee del leader della Lega, Matteo Salvini, costerebbe alle casse dello Stato 60 miliardi di euro di gettito Irpef. Dunque circa 20 miliardi in più rispetto all'ipotesi del 23% indicata ieri dall'ex premier, Silvio Berlusconi. Anche in questo caso, ovviamente, lo Stato potrebbe recuperare quote importanti di gettito erariale dai maggiori incassi dell'Iva, sostenuta dalla prevedibile crescita dei consumi. Con l'aliquota unica posizionata a quota 20% (ipotesi che farebbe parte di un piano di progressiva discesa dell'aliquota unica) il gettito attuale di 155 miliardi di euro(sempre al netto di detrazioni e deduzioni fiscali) scenderebbe a quota 95 miliardi di euro.

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