Si rivedranno lunedì prossimo per un nuovo summit i dirigenti del ministero Infrastrutture e Trasporti, del ministero dell’Economia e delle Finanze e del Cipe da una parte e i vertici di Strada dei Parchi spa, concessionaria delle autostrade A24 e A25, dall’altra, sul piano di economia e finanza 2018-2023 che norma lavori di adeguamento sismico, costi e tariffe per i prossimi cinque anni. Nella riunione di ieri pomeriggio a Roma, durata alcune ore, non è stata affrontata la tematica del rincaro di quasi il 13 per cento della tariffa, scattata il primo gennaio, stabilita da un decreto del Mit per le due arterie autostradali che collegano Abruzzo e Lazio. L’aumento ha causato forti polemiche nei territori di riferimento dove sono state organizzate manifestazioni di protesta nel corso delle quali amministratori, cittadini e pendolari hanno chiesto la cancellazione di una tariffa «destinata a mettere in ginocchio zone già provate da terremoti e altre gravi problematiche economiche». Nei giorni scorsi è stato sottolineato, anche da parte di Strada dei Parchi, che il Pef è scaduto da quattro anni. Il piano prevede tra le altre cose la messa in sicurezza di A24 e A25, adeguamento sismico inserita come norma nella legge di stabilità del 2012. Questo in seguito al sisma del 2009 nella consapevolezza della strategicità delle due arterie in momenti di emergenza. Si tratta di un progetto da circa 3 miliardi basato sulla messa in sicurezza e sull’adeguamento sismico dell’attuale percorso. Alla riunione di oggi hanno partecipato anche i rappresentanti del Nars, nucleo di consulenza sull’attuazione delle linee guida per la regolazione dei servizi di pubblica utilità.