E’ un atto dovuto, conseguenza dell’accertamento irripetibile su quel che resta dello scuolabus andato in fiamme una settimana fa. Per capire il perchè di quelle fiamme sul mezzo con 8 bimbi a bordo (fortunatamente tutti salvi grazie all’autista e all’assistente) la Procura ha iscritto due dipendenti del Comune di Torricella (che a vario titolo hanno seguito l’iter riguardante la manutenzione del mezzo) nel registro degli indagati e ha fissato per i prossimi giorni l’avvio della consulenza. Essendo un esame irripetibile, l’obbligo di estendere a tutte le parti la garanzia di nominare un proprio consulente che possa partecipare all’esame. La Procura (il pm Davide Rosati è il titolare del fascicolo) indaga per incendio colposo, ha delegato le indagini alla polizia stradale e ha sequestrato lo scuolabus risalente agli anni duemila e che, secondo l’amministrazione comunale, era stato regolarmente revisionato. L’obiettivo è quello di fare chiarezza sulle cause dell’incendio che nella prima mattinata di lunedì 8 gennaio ha trasformato in uno scheletro di lamiere il mezzo che avrebbe dovuto portare a scuola 8 bambini di elementari e medie. Quel giorno i piccoli sono stati messi in salvo dall’autista e dall’assistente, le due donne che con grande prontezza e lucidità hanno affrontato e gestito i momenti più difficili quando fiamme e fumo hanno avvolto il mezzo che solo il giorno prima era stato riconsegnato dall’elettrauto all’amministrazione comunale, proprietaria del pullmino. L’autista quando si è accorta del fumo che usciva dalle bocchette del riscaldamento ha subito fermato il mezzo e ha immediatamente aperto lo sportello (l’unico su quel modello) prima che il dispositivo si bloccasse. Insieme all’assistente ha provveduto a far scendere i bambini poi portati a scuola con mezzi del Comune.