MONTESILVANO I sindaci chiedono più tempo per procedere alla fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore per la nascita di una nuova città più grande. Lo avrebbero fatto presente ieri mattina all'Aquila, durante la loro audizione in commissione regionale Bilancio, convocata proprio per discutere del progetto di fusione dei tre territori.Nelle stesse ore, a Pescara, la conferenza dei capigruppo ha deciso di fissare per martedì prossimo 23 gennaio la seduta del consiglio comunale per esprimere un parere consultivo sulla costituzione della nuova città, chiamata per il momento Nuova Pescara. Insomma, il progetto di fusione sta andando avanti, anche se ieri i sindaci avrebbero espresso qualche perplessità sui tempi troppo ristretti per arrivare alla fusione. Fusione che, secondo la proposta di legge regionale, dovrebbe concretizzarsi entro gennaio 2019.Il sindaco di Pescara Marco Alessandrini ha parlato di progetto ambizioso. «Ma non è impossibile da realizzare», ha spiegato, «certo, più passa il tempo e più diventa difficile».Si sarebbero mostrati più critici, invece, i sindaci di Montesilvano e Spoltore Francesco Maragno e Luciano Di Lorito. Secondo quanto ha raccontato il capogruppo regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri, i due primi cittadini avrebbero criticato la proposta di legge regionale per la costituzione della Nuova Pescara. «Maragno e Di Lorito hanno criticato in modo inequivocabile quella norma», ha affermato Sospiri, «e un imbarazzato Alessandrini ha dovuto alla fine ammettere le ragioni dei suoi colleghi».Una ricostruzione dei fatti smentita prima dallo stesso sindaco di Pescara e poi dal coordinatore della maggioranza in consiglio regionale Camillo D'Alessandro. «Il consigliere Sospiri», ha sostenuto quest'ultimo, «deve essere veramente impaurito dal progetto di legge sulla Nuova Pescara, elaborato dal presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso, se si lascia andare a commenti sopra le righe e, soprattutto, se distorce la realtà fattuale delle cose, attribuendo al sindaco Alessandrini affermazioni e comportamenti inesistenti». «Venendo al merito della proposta», ha fatto presente D'Alessandro, «ricordo al consigliere Sospiri che è la norma nazionale, cui il legislatore regionale deve rifarsi rispetto ai processo di fusione, a prevedere che il commissario nominato per la gestione del Comune derivante da fusione sia coadiuvato, fino all'elezione dei nuovi organi, da un comitato consultivo composto da coloro che, alla data dell'estinzione dei Comuni, svolgevano le funzioni di sindaco». «L'assemblea costitutiva che lui critica», ha aggiunto D'Alessandro, «è stata pensata proprio per coinvolgere i consiglieri comunali legittimamente eletti nella redazione di un atto fondamentale come quello dello statuto, all'interno del quale potrà essere stabilita l'istituzione di municipi o una diversa denominazione dell'ente».«Anziché criticare una proposta di legge scelta e indicata quale testo base della Prima commissione competente», ha concluso, «potrebbe spiegarci quali meccanismi di salvaguardia e tutela della partecipazione delle istituzioni democraticamente elette e delle popolazioni coinvolte pensava di garantire sottoscrivendo la proposta di legge del consigliere Mercante».(a.s.)