MONTESILV ANO «Ci vuole davvero fantasia e improvvisazione per annunciare il passaggio imminente di pulmini ecologici sulla strada parco, come fa il sindaco Maragno, ossia di bus a metano o elettrici - pari sono - entrambi cari all'assessore Civitarese, che immagina a sua volta di alternarli da lungo tempo sul viale ciclo pedonale, peraltro indispensabile - ormai da un ventennio - alla mobilità dolce, in conformità con quanto accade utilmente dappertutto circa la destinazione d'uso riservata ai tracciati ferroviari dismessi». I comitati Greenway, nati a tutela della funzione sociale della strada parco, intervengono in margine al progetto di convenzione di area vasta, al centro di un confronto tra i sindaci dell'area metropolitana. «A distanza di oltre tre anni dal fallimento del costruttore olandese del Phileas, che risale al 25 novembre 2014», affermano i comitati, «Tua Spa non ha ancora provveduto alla risoluzione del contratto con Alpiq. La quale, a sua volta, non è per nulla scontato che accetti passivamente di accollarsi i danni che un progetto fallace ha procurato nel frattempo allo stato dei luoghi. E se l'appaltatore inadempiente avviasse, come è assai più probabile, un contenzioso civile fondato sulle corresponsabilità della "sfortunata" stazione appaltante, cosa accadrebbe alle fantasiose ipotesi illusorie, tipiche della peggiore politica, più volte annunciate e mai attuate?». I comitati ricordano che la strada parco, per le precarie condizioni dello stato dei luoghi, in specie dell'infrastruttura stradale, «di dimensioni anguste fuori norma e da ricostruire integralmente in profondità», sarebbe inadeguata ad accogliere il trasporto collettivo rapido e quello di emergenza, a doppia corsia di transito, garantendo le indispensabili condizioni di sicurezza di esercizio per i passeggeri, i ciclisti e i pedoni. «Il tracciato», insistono i comitati, «con banchine di fermata inidonee ai vettori ipotizzati, è inaccessibile ai disabili per la presenza di centinaia di barriere mai rimosse a distanza di cinque anni dalla prescrizione, disattesa, del comitato regionale per la valutazione d'impatto ambientale (Via)». La campagna elettorale è in pieno svolgimento e i cittadini sembrano disincantati rispetto alle promesse dei politici contendenti. «Nondimeno, non guasterebbe», avvertono i comitati, «almeno in questa tristissima sconcertante vicenda Filò, una più responsabile presa d'atto delle gravi inadempienze contrattuali e, soprattutto, dell'impraticabilità di un progetto inutile, dannoso, insostenibile sul piano economico e sociale». Il cui fallimento, a detta dei comitati, ha contribuito ad acuire l'emergenza ambientale di cui si sta discutendo per cercare soluzioni valide, e praticabili, su un'area urbana più ampia.