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Pescara, 24/07/2024
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Data: 18/01/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Caro-pedaggi, la rivolta dei Tir «Invaderemo le strade statali»

PESCARA Un pacchetto di agevolazioni e interventi di messa in sicurezza delle autostrade da e per Roma. Sono le richieste che gli autotrasportatori abruzzesi rivolgono al Governo e alla società Strada dei Parchi. Intanto, in attesa che le richieste vengano recepite hanno dichiarato lo stato di agitazione, minacciando di abbandonare le autostrade, ritenute proibitive a causa dell'aumento dei pedaggi scattato il primo gennaio, per tornare sulla viabilità ordinaria. Con tutto quello che ne consegue, in termini di sicurezza. Ieri mattina, nella sede della Cna regionale, si è tenuto un vertice al quale hanno partecipato le principali sigle dell'autotrasporto abruzzese per conto terzi: erano presenti il segretario regionale di Fai Conftrasporto, Carlo Antonetti; i presidenti regionali di Cna-Fita e Confartigianato Trasporti, Gianluca Carota e Gabriele Sillari; Gennarino D'Andrea e Virginio Tiberi di Assotir. Con loro anche il direttore regionale della Cna Abruzzo, Graziano Di Costanzo e il coordinatore regionale di Cna-Fita, William Facchinetti. Assente all'incontro per inderogabili impegni di lavoro, la Fiap, che ha comunque condiviso pienamente le decisioni. I presenti hanno manifestato la loro piena adesione alle proteste messe in campo finora, «contro aumenti di cui si contesta anche la scarsa trasparenza nelle metodologie di calcolo. Il mondo produttivo», hanno detto, «subisce ormai da anni danni rilevanti ai bilanci, costretto com'è a fare già i conti con una concorrenza fortissima. Ed ora le aziende vedono concreto il rischio di dover scaricare il maggior costo dei pedaggi sull'intera filiera, coinvolgendo i consumatori». Nelle prossime ore sarà inviata una richiesta di incontro al Governo e al Mit. «Deve essere chiaro a tutti», concludono gli autotrasportatori, «che in assenza di interventi nessuno potrà obbligarci a percorrere le autostrade; di fronte a costi divenuti insopportabili, per noi diventerebbe dunque necessario abbandonare l'autostrada e percorrere la viabilità ordinaria, che certo nelle aree dell'Abruzzo interno non brilla né per sicurezza né per manutenzione. Con le conseguenze che lasciamo immaginare per la sicurezza della circolazione, degli operatori e degli stessi abitanti».

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