ROMA Mancava solo l'ok Antitrust per mettere le ali al matrimonio Fs-Anas. Con il via libera dell'Autorità, arrivato ieri in tarda serata, la fusione può finalmente partire. Nasce così un colosso con oltre 50 mila chilometri di reti, tra strade e ferrovia, 80 mila dipendenti, un fatturato superiore ai 10 miliardi. Questa mattina l'assemblea di Anas recepirà il disco verde e formalizzerà le nomine: Gianni Vittorio Armani, come previsto, sarà l'ad, mentre alla presidenza arriverà il prof. Ennio Cascetta. Proprio Armani ha anticipato che la piena operatività del nuovo super gruppo partirà entro gennaio e che «il cda ordinario di Anas del 24 gennaio sarà sotto il cappello di Fs».
LE TECNICALITÀ
Sempre nei prossimi giorni scatterà l'aumento di capitale da 2,86 miliardi deliberato dall'assemblea di Fs lo scorso 29 dicembre. Aumento che si realizzerà attraverso il conferimento dell'intera partecipazione Anas detenuta dal Tesoro al gruppo guidato da Renato Mazzoncini. Del resto l'assemblea ha anche riformulato l'articolo 3 dello statuto al fine di recepire le attività svolte da Anas. «La società - si legge - ha per oggetto la realizzazione e la gestione di reti di infrastruttura per il trasporto su ferro, stradale e autostradale in ambito nazionale e internazionale; lo svolgimento dell'attività di trasporto di persone e merci, ivi compresa la promozione, attuazione e gestione di iniziative e servizi nel campo dei trasporti».
L'operazione, voluta fortemente dal ministro dei Trasporti Graziani Delrio, si chiude dopo 20 mesi di gestazione e qualche frenata. Dal maxi polo, aveva spiegato Delrio al Messaggero, arriveranno 100 miliardi di investimenti in dieci anni. Il ministro aveva anche sottolineato che si tratta di una delle più importanti operazioni avviate da un punto vista industriale. «Abbiamo dato grande competitività a due aziende pubbliche, creato sinergie e spinto forte sugli investimenti. Il gruppo farà oltre 8 miliardi di investimenti annui, creando lavoro e sviluppando l'indotto. E sarà in grado di essere forte anche all'estero». L'idea di unire le forze nacque proprio dopo un viaggio in Iran. «Oltre confine - aveva spiegato Delrio - sono molto apprezzate le nostre conoscenze su strade e alta velocità. Anche per questo abbiamo deciso di spingere sull'operazione». Fs-Anas avrà il ruolo di playmaker, dando una regia unica alle infrastrutture per «individuare la migliore risposta alla domanda di mobilità» del Paese, evitando sovrapposizioni, colmando gap storici e mettendo fine a mille gelosie locali.