ROMA Italo corre verso Piazza Affari, traguardo che vuole tagliare a metà febbraio, Consob permettendo, in modo da evitare possibili instabilità legate al voto. Oggi pomeriggio è in calendario il cda della società che ha preso il nome del brand del treno per l'approvazione del bilancio 2017, ultimo atto prima di dimettersi per favorire il ricambio da parte dell'assemblea di domani. Intesa Sanpaolo, Diego Della Valle, Generali, Luca di Montezemolo e gli altri soci, secondo quanto risulta al Messaggero, avrebbero deciso di rinnovare la governance per la quotazione del 40% adeguandola alla best practice delle grandi società secondo una formula gradita anche alla Consob. L'assise nominerà un nuovo cda più snello, con 11 membri rispetto agli attuali 12 facendo largo alle rappresentanti di genere secondo la proporzione più in linea con la vigilanza. Le donne saranno perciò quattro, oggi è una sola: Romina Guglielmetti, avvocato. Degli 11 componenti, tre devono avere i requisiti di indipendenza.
Due giorni fa a Milano si sarebbe svolto un vertice dei grandi soci per definire le ultime scelte. L'assemblea approverà gli ultimi atti, prima di passare la palla definitivamente a Consob sul prospetto. Le interlocuzioni in corso sarebbero positive, al punto che, salvo imprevisti, c'è l'aspettativa di un disco verde per metà febbraio perché i soci puntano a quotarsi prima delle elezioni. Pertanto l'Ipo dovrebbe partire lunedì 12 febbraio e concludersi a fine mese.
LA PERFORMANCE
L'equity value di Italo sarebbe compreso tra 1,7-2 miliardi a fronte di 700 milioni di debiti rifinanziati: una valorizzazione espressa sulla performance di crescita impressa dalla gestione Flavio Cattaneo. Nel rendiconto 2017 che verrà approvato oggi i ricavi, l'ebitda e il risultato netto, secondo le banche del consorzio guidato da Banca Imi, sarebbero in netta crescita.
Con la quotazione si scioglierà il patto parasociale tra soci e si darà vita a uno nuovo, limitato alla presentazione delle liste per il rinnovo degli organi sociali. Presidente verrà confermato Luca Cordero di Montezemolo, ad Cattaneo: per assicurare la stabilità e il successo di Italo, i soci assicurano la continuità gestionale per tre anni in modo da assecondare i desiderata degli investitori e della Consob. Secondo il nuovo patto, un posto in cda spetterà a Intesa (scenderà dal 18,8 all'11,3%), uno a Della Valle (17,1-10,1%), uno a Generali (14,3-8,5%), uno a Montezemolo (12,7-7,6%), uno a Peninsula (12,6-7,5%). Si diceva che il flottante sarà del 40% circa frutto del calo proporzionale dei soci che si vincoleranno a un lock-up di 6-12 mesi post Ipo. La governance sarà completata con la composizione dei comitati endoconsiliari.