Matteo Renzi è stato chiaro: non ci sarà spazio per tutti gli uscenti. E questo ha già gelato molte aspettative anche nel Pd Abruzzo in vista della ufficializzazione delle liste. In casa del M5S si attendono risposte dalla tre giorni di Pescara che si aprirà oggi nel suggestivo scenario dell'Aurum dove è stato allestito il Villaggio Rousseau, laboratorio nazionale per la stesura del programma di governo che vedrà in Abruzzo più di 4.000 delegati del movimento di Beppe Grillo provenienti da tutta Italia. Ai sindaci, componenti delle varie commissioni parlamentari, cittadini-consulenti, il compito di confrontarsi sui temi nazionali e locali. Domenica, con l'arrivo di Luigi Di Maio (tappe all'Aquila, Chieti, Pescara e Vasto) saranno resi noti i nomi di tutti i candidati di Camera e Senato che hanno superato il filtro del web, mentre non si spengono le proteste di chi ha visto sparire la propria auto candidatura, corredata da video e curriculum, senza un rigo di spiegazione da parte della Casaleggio & associati. Tutti i parlamentari abruzzesi uscenti del M5S, con l'esclusione di Enza Blundo, sono in corsa per il bis. Si tratta dei deputati Gianluca Vacca, Andrea Colletti e Daniele Del Grosso e del senatore Gianluca Castaldi. A questi si aggiungono però anche molte facce nuove che puntano al seggio nella Capitale. Nel Pd, alla candidatura blindata di Luciano D'Alfonso (capolista al Senato nel proporzionale) dovrebbero aggiungersi quelle di Camillo D'Alessandro, capolista alla Camera nel collegio Chieti-Pescara e di Stefania Pezzopane, sempre alla Camera, nel collegio L'Aquila-Teramo. Per quel che riguarda i collegi uninominali, i nomi in campo nell'Aquilano sono quelli dell'ex candidato a sindaco Americo Di Benedetto, del presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio e dell'ex sindaco Massimo Cialente. Nel Teramano, oltre all'uscente Tommaso Ginoble, sarebbero in campo il capogruppo del Pd in Regione, Sandro Mariani e l'assessore Dino Pepe. Per la provincia di Pescara la partita è tra gli uscenti Vittoria D'Incecco, Antonio Castricone, Gianluca Fusilli. Sul Chietino c'è unanimità per la candidatura di D'Alessandro come capolista nel listino proporzionale, ma l'attuale consigliere regionale potrebbe correre (la cosiddetta bicicletta) anche nell'uninominale. Altri nomi in corsa nel collegio di Chieti sono quelli di Boschetti, La Penna, Di Corinto, Marzoli, Febo e Miscia. Intanto, per quel che riguarda gli alleati di coalizione del Pd, lunedì prossimo, a Teramo, sarà ufficializzata la candidatura alla Camera del consigliere regionale Giorgio D'Ignazio, con la lista Civica Popolare di Beatrice Lorenzin e Federica Chiavaroli. Ancora tutto in alto mare nel centrodestra, dove Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega e alleati di centro sono alle prese con la definizione dei collegi che sta condizionando anche la composizione delle liste. Blindato il nome del coordinatore regionale di Fi, Nazario Pagano. Gli altri che circolano nel Pescarese sono quelli di Carlo Masci e Lorenzo Sospiri; a Chieti l'uscente Fabrizio Di Stefano; a Teramo (dove pesa ancora il caso Brucchi) c'è l'ex governatore Gianni Chiodi a puntare al seggio, mentre all'Aquila spunta a sorpresa il nome dell'addetto stampa di Berlusconi, Andrea Ruggieri, nipote di Bruno Vespa.
Fina e Di Benedetto rompono il fronte Pd «Noi alla Camera»
Alla vigilia del congresso cittadino che si terrà sabato all'Ance e rieleggerà Stefano Albano come segretario, il Pd è alle prese con le candidature alle ormai imminenti elezioni Politiche. Su questo versante va registrata la presa di posizione di ieri di Michele Fina e Americo Di Benedetto, che in qualche modo hanno rotto gli indugi e presentato la proposto di un ticket alla Camera, all'uninominale e nel proporzionale. Una sortita che non può non essere collegata al documento degli orlandiani diffuso all'indomani dell'assemblea regionale di Pescara. Un documento che, a chiare lettere, ha criticato «le scelte verticistiche del nazionale per il nostro territorio, acriticamente assunte dal regionale, senza confronto alcuno». In questo contesto si inseriscono Fina e Di Benedetto: « Uno spirito di forte ed evidente ricambio e di novità, quindi, dovrà avere spazio alle elezioni politiche, soprattutto nelle proposte che faremo per la Camera dei Deputati, a partire dal collegio uninominale e con la lista proporzionale, là dove il confronto con i nuovi elettori e le giovani generazioni sarà determinante. Con questa premessa dichiariamo la nostra disponibilità ad essere candidati alla Camera dei deputati. Due candidature complementari e fungibili, che possono raccogliere le diverse sensibilità del Pd e l'intero territorio ma che possono rappresentare un messaggio coerente di rinnovamento e di slancio. In aggiunta a questo, bisogna rivendicare una continuità con le candidature al Senato della Repubblica, per il lavoro svolto, i risultati raggiunti e l'esperienza maturata». La nota sembra sfidare sia il governatore Luciano D'Alfonso che la senatrice uscente Stefania Pezzopane. Non è un mistero, infatti, che il presidente della Regione è destinato al collegio proporzionale (unico regionale) per Palazzo Madama, secondo i sondaggi e le proiezioni l'unico oggi certo per il partito. E non è un mistero che la Pezzopane sia designata per il proporzionale alla Camera, capolista nel collegio L'Aquila-Teramo, altro seggio che può essere considerato sicuro. Fina e Di Benedetto, invece, propongono che la Pezzopane venga spostata al Senato, dove già c'è D'Alfonso (e quindi schierandosi contro la candidatura), liberando il posto per il proporzionale alla Camera. Casella che, però, dovrà essere concertata anche con Teramo: se il Pd riuscirà ad avere due seggi, come da proiezioni, uno scatterà in questo collegio e un altro su quello costiero Pescara-Chieti-Lanciano. E nel Teramano ci sono pezzi da novanta che scalpitano.
IL CONGRESSO
Intanto ieri il Pd aquilano ha presentato il congresso di sabato Oltre le frontiere, mutuando il messaggio di Kennedy. Il segretario uscente, Stefano Albano, sarà riconfermato: «Svilupperemo tre temi, L'Aquila città dell'innovazione, città territorio e città solidale. Siamo preoccupati da questo governo cittadino di centrodestra che insegue lo slogan».