L'AQUILA Qualche giorno fa sul Centro l'ingegnere ed ex assessore comunale Sergio De Paulis, che ideò e promosse una quindicina di anni fa il progetto della metropolitana di superficie, si è detto dispiaciuto «per la mancata realizzazione della stessa, che avrebbe fatto dell'Aquila una città all'avanguardia nel settore del trasporto pubblico».Prendendo spunto da questa dichiarazione Pina Lauria, ex componente del comitato di via Roma ed ex consigliere della Circoscrizione L'Aquila centro, ricorda alcuni passaggi della vicenda: «Nel 2002, sindaco Biagio Tempesta, il Comune decide di realizzare il progetto di circa 33 milioni di euro, di cui il 60% assicurati dal ministero dei Trasporti ed il resto da privati. La metro si sviluppava per un percorso di circa 6 chilometri, collegando l'ospedale di Coppito al centro della città, passando per via Roma, con un bacino di utenza di 20 mila passeggeri al giorno. Il comitato di cittadini di via Roma avanzò per primo dubbi, perplessità sia in merito al passaggio su via Roma sia al numero degli utenti che sembrò subito sovrastimato. È documentato sulla stampa cartacea e digitale il percorso, anche giudiziale, intrapreso dal comitato. La Corte di giustizia europea, nel novembre del 2008, sul ricorso del Comitato di via Roma condannò l'Italia aprendo una procedura di infrazione. L'Europa sentenziò che si trattava di un appalto pubblico in quanto la Cgrt non gestiva in prima persona l'opera e percepiva un canone garantito non assumendosi i rischi finanziari dell'operazione; conseguentemente tutta l'operazione era da configurarsi come appalto pubblico e non come concessione di lavori pubblici. Il Comune dell'Aquila, giunta centro-sinistra, adeguandosi alla condanna della Corte di Giustizia, nel gennaio del 2009 ha revocato la convenzione stipulata con la Cgrt e pochi giorni prima del sisma, il 2 aprile 2009, la Commissione Europea ha archiviato la procedura di infrazione. Ma la vicenda ancora non è conclusa, in quanto la Cgrt ha presentato una richiesta di danni. Decideranno i tribunali. La città ha sulle spalle una spada di Damocle di svariati milioni di euro, che manderebbero in dissesto finanziario il Comune. Non perda la memoria il centrodestra, quello di allora e quello attuale».