Il segretario del Pd di Avezzano ingegner Giovanni Ceglie e l'avvocato Aurelio Cambise autorevole membro del direttivo cittadino organizzano una riunione dei democrat dopo l'altra sul problema dei trasporti con il consenso dell'assemblea. «E fanno bene perché è l'argomento del giorno, e non è una questione distante da quello che pensa la gente», scrivono i pendolari. Ceglie Cambise dunque sostengono che i «trasporti moderni siano una malsana abitudine di altre Regioni». In Abruzzo, si sa, sia la Ferrovia che l'Autostrada aumenta annualmente le tariffe «senza far corrispondere alcun miglioramento sostanziale del servizio, anzi spesso si parla di disservizi. All'affacciarsi del nuovo anno, ai salassi nazionali (gas e luce) si aggiungono quelli regionali. In altre regioni, però, c'è la malsana abitudine di migliorarli i trasporti, anche con nuovi Treni come il Frecciarossa. Da febbraio un Frecciarossa collegherà Perugia a Milano, dopo aver verificato e validato la fattibilità in un territorio montuoso Appenninico con il 50 per cento della linea a binario unico. A proposito di binario unico anche a Potenza e a Matera c'è un binario unico, ma hanno in funzione un Frecciarossa, che collega Taranto a Milano con cui c'è stato un boom di passeggeri. Sulla Roma - Pescara c'è già stata la sperimentazione di un Pendolino tra il 1971 e il 1973, poi ancora nel 1976 un Etr 401 e nel 2003 un Etr 460 aveva egregiamente superato il 95 per cento dei test. Non basta, nel 2012 il solo treno dedicato alla diagnostica dell'alta velocità (300 Km/h prodigio della tecnologia italiana ed unico al mondo dedicato alle alte velocità Etr 500 Y 2 Diamante) è transitato tra Roma e Pescara. Al suo interno non sedili, ma laboratori in 8 carrozze trainate da locomotive. In Abruzzo sopravvive quella strana abitudine di procrastinare tutto e sempre, si procrastina anche la decisione di continuare la sperimentazione per un Frecciarossa Pescara- Roma con fermate a Chieti - Sulmona e Avezzano che allevierebbe disagi tariffari e orari insoddisfacenti. La parola d'ordine è procrastinare. Neanche in piena fase di propaganda elettorale c'è qualcuno che brandisce questo argomento, forse troppo complicato; meglio parlare di vaccini si-vaccini no».