TERAM OUna lettera aperta in cui gli studenti dell'università di Teramo testimoniano al rettore Luciano D'Amico stima e di affetto. Lettera che non a caso è stata scritta a poche ore dalla notizia della richiesta di rinvio a giudizio, nell'ambito dell'inchiesta sul doppio incarico, per D'Amico - ma anche per il preside di Scienze della Comunicazione Stefano Traini e per l'ex direttore generale della Fondazione dell'ateneo Mauro Mattioli - da parte del pm Davide Rosati.A nome della comunità studentesca il presidente del consiglio degli studenti e i rappresentati esprimono «incondizionato affetto» e «pieno e convinto supporto al suo mandato che è da sempre caratterizzato da un significativo rinnovamento. Siamo da sempre al centro di tutta l'attività da lei condotta fin dal primo giorno della sua elezione a magnifico rettore. Abbiamo con il suo costante lavoro e presenza in ateneo recuperato con orgoglio il forte senso di appartenenza alla grande comunità dell'Università di Teramo, poiché coinvolti in prima persona in numerosi progetti da lei ideati e realizzati non solo per l'Università, ma anche per l'intero territorio. È piacevole ritrovarla ogni giorno in ateneo a lezione, a mensa con noi studenti, nel suo ufficio con la porta sempre aperta e pronto a riceverci con grande disponibilità, nonostante i numerosi impegni che la sua alta carica comporta. Il suo mandato ha acquisito e continua a rappresentare un'eccellenza che nella storia di Unite e nella città di Teramo non presenta precedenti». Gli studenti ritengono non si debbano «fermare i grandi processi di cambiamento e rinnovamento» avviati dal rettore «sempre caratterizzati da grande fermezza e coerenza etica cui lei ci ha abituato a operare. Grazie per averci considerato sin da subito non semplici numeri, ma la più importante risorsa del suo processo di cambiamento. Orgogliosi di essere sempre al suo fianco».