PENNE Scoccano le 16,49 quando, al palazzetto dello sport di Penne, sulla parete di arrampicata artificiale, viene srotolato un maxi poster con i volti delle 29 vittime di Rigopiano e una grande scritta: "Mai Più".Sì proprio alle 16,49, nello stesso orario in cui quel maledetto 18 gennaio dello scorso anno una valanga travolse e distrusse l'Hotel Rigopiano, togliendo la vita a 29 persone tra dipendenti del resort e turisti.È stato un momento davvero toccante, quello vissuto ieri all'interno del palazzetto dello sport di Penne: musica, poesia, ma soprattutto tanto dolore e voglia di giustizia. La maxi struttura dello sport vestino, in contrada Campetto, è tornata a riaprire le proprie porte ai parenti delle vittime della tragedia di Rigopiano e a chi, in quei terribili giorni di emergenza dello scorso anno, ha prestato il proprio soccorso nel tentativo di salvare quante più vite possibili. C'erano tutti: vigili del fuoco, Croce Rossa, Protezione civile, Guardia di Finanza, Soccorso alpino. E poi c'era tanta gente, tantissimi comuni cittadini intervenuti per far sentire la propria solidarietà a chi, da un anno, ha visto stravolta la propria vita. Tutti ricordano quei terribili giorni del gennaio scorso, come se tutto fosse accaduto ieri. I parenti delle vittime hanno indossato una casacca bianca con incisi i nomi di tutti e 29 gli angeli di Rigopiano. A presentare le varie esibizioni musicali, compresa quella del tenore Piero Mazzocchetti, la proiezione del documentario "Rigopiano, Voci dal Gelo", sono stati i presentatori Pino Insegno e Federico Perrotta. «È stata una giornata molto positiva. Grazie a Pino Insegno ci sono stati anche momenti scherzosi. Ringrazio tutti: Mazzocchetti, Perrotta, i cori intervenuti, i 40 musicisti di Ripa Teatina e i ragazzi che hanno composto la canzone per Rigopiano. Tengo a ringraziare personalmente anche Fabio Salzetta, che è stato anche lui un soccorritore oltre che un sopravvissuto», ha detto Francesco D'Angelo, fratello di Gabriele (una delle 29 vittime).A sostenere il comitato parenti delle vittime di Rigopiano, sono intervenuti anche i rappresentati dei comitati di altre tragedie italiane: San Giuliano di Puglia, L'Aquila, Amatrice e Viareggio. «Mai più dovrebbero dirlo le più alte istituzioni. Si deve prevenire, ma c'è anche bisogno di arrivare alla verità di tutte le stragi di Stato italiane. Noi saremo sempre al vostro fianco. Non c'è senso di responsabilità in questo Paese. Nessuno paga. Siamo qui per condividere questo momento di dolore, noi ci saremo sempre», hanno detto in coro i comitati intervenuti ai parenti delle vittime di Rigopiano. Alle 15 si è tenuta la benedizione delle 29 piante di leccio, messe a dimora dalla Pro-loco di Penne, nello spazio verde che costeggia il percorso pedonale. A benedire gli arbusti, uno per ogni scomparso a Rigopiano, è stato il parroco di Penne don Andrea Di Michele. Alla giornata di commemorazione hanno partecipato anche il sindaco di Penne, Mario Semproni, il sindaco di Pescara Marco Alessandrini, il primo cittadino di Città Sant'Angelo, Gabriele Florindi, e una rappresentanza del Comune di Castelraimondo. A chiudere la prima commemorazione delle vittime di Rigopiano, alle 18, è stata l'esibizione della corale Monte Camicia di Penne.