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Data: 19/01/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Fiori e una fiaccolata per i 29 angeli dell'hotel Rigopiano

Ieri in tutto l'Abruzzo la giornata del ricordo e della commemorazione delle vittime della tragedia dell'hotel Rigopiano, spazzato via il 18 gennaio 2017 da una valanga che ha distrutto per sempre 29 vite. Un dolore immenso per i familiari che chiedono giustizia, come hanno ripetuto ieri davanti alle macerie del resort, dove si sono radunati nella mattinata per deporre dei mazzi di fiori e pregare. Con loro gli amici, la comunità di Farindola e tanti cittadini. Poco prima delle 10, con il suono del silenzio, si è aperta la cerimonia di deposizione di una corona davanti all'ingresso del resort. A presiederla, l'arcivescovo Tommaso Valentinetti. «Il sole che splende oggi - ha detto durante la benedizione - si è appannato nel cuore di tutti coloro che sono qui. Signore noi ti chiediamo di ridarci ora questo sole e la pace eterna a coloro che non sono più fra noi». Sempre nel silenzio, i parenti hanno formato un corteo e con le fiaccole in mano hanno percorso le strade un anno fa impraticabili per la neve sino a raggiungere la chiesa parrocchiale di Farindola per una messa in ricordo dei loro cari, celebrata dall'arcivescovo. «Il sole - ha ripetuto nell'omelia Valentinetti - deve tornare a risplendere nei vostri cuori se volete far riposare in pace questi figli, queste fidanzate, questi fidanzati, queste mamme e questi papà». Valentinetti ha anche ricordato i bambini morti nel crollo della scuola di San Giuliano di Puglia, pure causato da un terremoto, e i tre operai che hanno perso la vita negli ultimi incidenti sul lavoro. «Quando ci sono morti tragiche, se ci sono responsabilità, queste vanno accertate sicuramente» ha detto. Davanti all'altare le foto delle 29 vittime rachiuse in cornici a forma di cuore con la scritta: Il fuoco del nostro Amore. «Sì, perché oggi - ha detto Giampaolo Matrone che sotto la valanga è rimasto ferito e ha perso la madre di sua figlia - è una giornata dell'amore da dedicare a mia moglie Valentina e agli altri 28 angeli che non ci sono più. Non voglio passare da sopravvissuto, ma per il marito di una vittima. Le mie ferite più gravi sono quelle del cuore».
PARETE: «IO, MIRACOLATO»
Insieme a Matrone e a tutti gli altri, ieri, c'era anche Giampiero Parete, scampato con la moglie e i due figlioletti alla tragedia. «Sono un miracolato» ha detto all'uscita della chiesa. «Ho vissuto l'ultimo giorno dei 29 angeli. È difficile da dimenticare, sto sempre con il pensiero a loro».
DAL PRESIDENTE E DAL PAPA
E un pensiero alle vittime e vicinanza ai loro parenti e ai superstiti è tornato ad esprimere il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Lunedì incontrerà il comitato dei familiari al Quirinale insieme al premier Paolo Gentiloni. Sarà Papa Francesco, invece, ad accogliere il 25 gennaio i parenti delle vittime di Rigopiano nella Cappella di Santa Marta, in Vaticano. «Le angosciose immagini diffuse in quei giorni durante le operazioni di salvataggio, scandite dal repentino susseguirsi, con il passare del tempo, di sentimenti ora di speranza e ora di sconforto - ha sottolineato il presidente Mattarella in una nota - sono presenti nel cuore e nella memoria di tutti, così come la straordinaria generosità dei soccorritori, impegnati in attività di particolare complessità e in condizioni di estremo pericolo, a testimonianza dell'autentica solidarietà corale che il popolo italiano riesce a offrire nelle prove più drammatiche». Soccorritori che ieri all'alba hanno ricordato le vittime con una fiaccolata a Rigopiano, ripercorrendo la strada fatta quella terribile notte.

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