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Data: 20/01/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Cotir, licenziamento per i 27 dipendenti. Il provvedimento comunicato ai ricercatori dal collegio dei liquidatori. Debito per il personale di 970mila euro. Solo tre mesi fa Matteo Renzi assicurò l'interesse del ministero e il governatore Luciano D'Alfonso l'avvio di un tavolo di concertazione. Il finale della lunga telenovela è invece molto triste. Il Cotir è stato chiuso

VASTO Il Cotir è stato chiuso. Per i 27 dipendenti è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo. Il provvedimento è stato comunicato ai lavoratori con una lettera firmata dal collegio dei liquidatori. «La società è impossibilitata a proseguire la forza lavoro aziendale. Il bilancio di liquidazione evidenzia una perdita di 667.668 euro, un fatturato di 558.593 euro e un costo del lavoro di 1.028.556 euro». La nota termina ufficializzando il debito del Cotir per il pagamento del personale: 970.737 euro (gli stipendi dal marzo 2015). La storia. Le prime nubi sul Cotir arrivarono nel 2012. A fine anno fu chiaro che mancava il contributo ordinario necessario da parte della Regione per le attività di ricerca per il 2013. Ad aprile 2014 i lavoratori salirono sul tetto della struttura chiedendo un anno di stipendi arretrati. Arrivarono le rassicurazioni, ma il 10 luglio i lavoratori ancora senza soldi risalirono sul tetto e questa volta con un cappio al collo. Il 18 dicembre 2015 una delegazione protestò davanti al municipio. Seguirono proteste in tutte le sedi anche davanti alla Regione. Nel 2016 cominciarono a circolare le voci della chiusura. I ricercatori nonostante tutto continuarono a lavorare anche con la neve, i locali allagati e senza utenze. Solo tre mesi fa Matteo Renzi assicurò l'interesse del ministero e il governatore Luciano D'Alfonso lìavvio di un tavolo di concertazione. Il finale della lunga telenovela è invece molto triste. Il Cotir è stato chiuso. Nonostante le ultime rassicurazioni del segretario nazionale del Pd, la Regione ha deciso di chiudere definitivamente il Centro ricerche di Vasto licenziando e mandando a casa i suoi dipendenti e i ricercatori.Le critiche alla Regione. «È l'ennesimo duro colpo ai danni del territorio vastese. Dopo quasi trent'anni», sostiene il consigliere regionale Mauro Febbo (FI), una struttura che ha prodotto risultati internazionali e all'avanguardia nella ricerca agricola viene smantellata per manifestata inadeguatezza della classe dirigente politica che oggi governa l'Abruzzo. In questi ultimi anni, seppur nel mio ruolo di opposizione, ho cercato in tutti i modi di intervenire in favore dei dipendenti e della struttura di Vasto per scongiurare quello che invece si è palesato in maniera chiara. Ho denunciato anche alla Corte dei Conti il grave stato della struttura. Dopo tre anni e mezzo sono arrivate le false rassicurazioni del segretario nazionale del Pd durante la sua visita a Vasto. Questa Regione sin dall'inizio del suo mandato sulla vicenda Cotir ha dimostrato la volontà politica di non salvare il centro ricerche. È vergognoso e scandaloso il comportamento di questo esecutivo regionale che oggi decreta la morte di una struttura nel vastese mandando a casa padri e madri di famiglia». La vertenza. Un gruppo di lavoratori spera ora nella magistratura. Ieri mattina davanti, ai giudici del tribunale di Vasto in composizione collegiale, si è tenuta un'altra udienza della causa di lavoro intentata da 14 dipendenti del Cotir, assunti al consorzio dopo aver vinto un concorso. La causa è stata intentata contro la Regione per il riconoscimento giuridico della qualifica di dipendenti pubblici. «Uno status che in qualche modo li aiuterebbe a superare questo difficile momento garantendo loro la ricollocazione in un ente pubblico», spiega il legale che li assiste, l'avvocato Carmine Di Risio. Dopo aver prodotto le notifiche fatte al Dipartimento della Funzione pubblica, il legale ha rimarcato l'assurdità della vicenda. «I miei clienti hanno vinto un concorso, hanno l'assunzione». I giudici si sono riservati di decidere.

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