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Pescara, 24/07/2024
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Data: 20/01/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso il voto del 4 marzo - La tela del centrodestra c'è anche la carta Meloni

L'AQUILA Scongiurata l'ipotesi di perdere la cosiddetta quarta gamba (ieri è stato raggiunto l'accordo con Noi con l'Italia guidato da Fitto, Cesa e Romano), il centrodestra è pronto a tuffarsi a pieno ritmo nella partita delle candidature. Lo scacchiere non è semplice da comporre. Dando per buono lo schema per i collegi uninominali (quelli in cui ci si gioca un nome per coalizione), ovvero 40-40-16-4 tra Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia, è molto probabile che le scelte vengano ufficializzate solo al rush finale, nelle ultime ore. Ecco perché in regione si registra una situazione di grande stasi, nell'attesa di capire quali modelli si dovranno applicare.
I SEGGI
Alla Camera l'Abruzzo eleggerà 14 deputati. Uno per ogni collegio uninominale: provincia dell'Aquila; provincia di Teramo senza Silvi; provincia di Pescara più Silvi; Chieti con Popoli, Bussi e Valle Peligna; Comuni teatini costieri più Lanciano e Atessa. Nove deputati saranno eletti al proporzionale: 4 nel collegio L'Aquila-Teramo, 5 tra Pescara, Chieti e Lanciano. Al Senato verranno eletti in 7. Due nei collegi uninominali L'Aquila-Teramo e Pescara-Chieti-Lanciano. Cinque al proporzionale nel collegio unico regionale.
FORZA ITALIA
Piuttosto definito l'assetto azzurro, almeno nei nomi, meno nelle collocazioni. Il nome forte è quello del coordinatore regionale Nazario Pagano. A Pescara, nel collegio uninominale per la Camera (uno dei più ardui) dovrebbe correre Lorenzo Sospiri. Nel Teramano certa la presenza di Gianni Chiodi e Paolo Gatti (che ha dato disponibilità all'uninominale). All'Aquila dovrebbe rinunciare alla candidatura Guido Liris (in ottica regionali), mentre viene data in rampa di lancio Annalisa Di Stefano. Altro nome ricorrente è quello di Andrea Ruggieri, nipote di Bruno Vespa, giornalista, responsabile dei rapporti con le tv. Nella Marsica correrà il pianista celanese Nazzareno Carusi, da verificare se ci sarà spazio e in che maniera anche per Emilio Iampieri, che si è fatto avanti. La Valle Peligna resterà il feudo di Paola Pelino, da sempre legatissima a Berlusconi.
LEGA
Meno chiare le aspettative della Lega, che nel weekend terrà la prima assemblea programmatica a Pescara. Il partito è ormai forte di numerosi amministratori e, dunque, il quadro è in divenire. A rigor di logica il nome forte dovrebbe essere quello del coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma, ma sarà Salvini a chiarire i metodi. Si fanno le ipotesi di Gianfranco Giuliante (capo dei Dipartimenti regionali) e Luigi D'Eramo, che sull'Aquila può rivendicare il passo indietro fatto alle amministrative.
FRATELLI D'ITALIA
Per quanto riguarda Fdi-An, si rincorrono insistenti le voci su una possibile discesa in campo, in Abruzzo, della leader nazionale Giorgia Meloni, che spesso e volentieri ha rimarcato questo legame. Il nome forte potrebbe essere quello del coordinatore regionale Giandonato Morra. All'Aquila correrebbe Carla Mannetti, anche per le necessità di genere imposte dalle liste.
NOI CON L'ITALIA
La quarta gamba ad oggi raccoglie aree e formazioni politiche disparate. Tanti i papabili: dall'ex manager Asl Giancarlo Silveri a Filippo Piccone, senza trascurare Massimo Verrecchia che lo ha sostituito brevemente in parlamento. E poi ancora Gianni Di Pangrazio nella Marsica, insieme ad Angelo Di Paolo (area Quagliariello). Più defilato il presidente della Provincia Angelo Caruso. Nell'area Udc il più forte è Enrico Di Giuseppantonio, attuale segretario regionale.

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