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Pescara, 24/07/2024
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Data: 20/01/2018
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Elezioni: il Pd Chieti vuole D'Alessandro capolista camera; Pescara capitale M5s

L’AQUILA - Una bega dopo l’altra nel Partito democratico abruzzese in vista delle prossime elezioni politiche del 4 marzo.

Dopo il caso-L’Aquila di ieri, stavolta è la segreteria provinciale di Chieti a uscire allo scoperto con un documento politico, chiedendo la candidatura, come capolista alla Camera, del consigliere regionale Camillo D’Alessandro, ritenuto rappresentante di un territorio fin qui snobbato nelle divisioni del potere regionale e con una riconoscibilità extra-provinciale.

Una nuova puntata dell’attacco condotto dai territori alla nomenklatura regionale dei dem, che avanza con il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e ricandidature di alcune degli uscenti come Tommaso Ginoble e Stefania Pezzopane, quest’ultima accreditata proprio di posto da capolista per Montecitorio per far spazio al governatore a palazzo Madama.

Solo ieri c’era stata, nel Pd aquilano, la “bega” dell’autocandidatura del tandem Michele Fina-Americo Di Benedetto in opposizione proprio ai “pezzi da 90”.

E da quanto appreso, non è escluso che i riflessi coinvolgano pure il Consiglio comunale del capoluogo, all’interno della già sgangherata opposizione, con Adb che, in caso di mancata investitura potrebbe lasciare il gruppo consiliare dem e smarcarsi in via definitiva, secondo fonti interne al centrosinistra.

Scorie di cui si parlerà già da domani nel congresso dell’unione comunale che riconfermerà Stefano Albano segretario e che vedrà anche interventi singolari come quello della rettrice universitaria, Paola Inverardi, e dell’esponente della segreteria regionale Cgil, Rita Innocenzi.

Pescara, intanto, diventa la “capitale” del Movimento 5 stelle per tre giorni, tra l’entusiasmo per l’arrivo del candidato premier Luigi Di Maio, previsto per domenica, e qualche imbarazzo per le “parlamentarie” piene di aspiranti bocciati che fanno discutere l’Italia.

Il centrodestra, dal canto suo, scongiura i rischi di rottura con la “quarta gamba” post-democristiana di Noi con l’Italia, e in Abruzzo i posti diventano improvvisamente troppo stretti per tutti quanti, viste le varie anime di una lista già di per sé nata composita e visto anche l’arrivo dall’alto, in questo come in altri collegi regionali, del leader dell’Unione di centro, nonché detentore del simbolo dello scudo crociato, Lorenzo Cesa.

Per Forza Italia, domani il plenipotenziario Gianni Letta sarà a Chieti a ricevere un premio, c’è da scommettere ci saranno fitti conciliaboli con i vertici regionali.

Anche in Fi, comunque, i territori rivendicano un ruolo rispetto alle scelte verticistiche, vedi l’indicazione di Luca Ricciuti per L’Aquila, che potrebbe contrapporsi a quella di origine romana del responsabile tv del partito Andrea Ruggieri, ma la resa dei conti ci sarà solo conclusa la spartizione dei collegi.

Divisione che attende anche Fratelli d’Italia, con i candidati in pectore Etelwardo Sigismondi, Giandonato Morra, Guerino Testa, Roberto Petri e Antonio Tavani pronti a fare passi avanti o indietro a seconda di quale territorio sarà scelto come avamposto per i meloniani.

PD DI CHIETI: D’ALESSANDRO CAPOLISTA ALLA CAMERA
“La provincia più grande e che ha già fatto passi indietro è quella di Chieti, questo è il primo equilibrio da garantire e rivendica l’espressione del capolista alla Camera nella persona di Camillo D’Alessandro, indicato alla unanimità da tutto il territorio provinciale, circoli ed amministratori, nelle tre assemblea zonali che abbiamo tenuto”, scrive il segretario provinciale dem chietino, Gianni Cordisco.

“Il collegio proporzionale mette insieme le due intere province di Chieti e Pescara, una parte di quella dell’Aquila con l’area Sulmona e Valle Peligna - aggiunge - È dunque necessario, in un territorio così ampio, candidare capolista una figura che sia oggettivamente profilo extra-provinciale, che si conosciuto e riconoscibile per il lavoro svolto. Crediamo che anche in questo caso la candidatura di Camillo D’Alessandro risponda pienamente a questa necessità e opportunità di profilo spendibile”.

Che D’Alessandro volesse candidarsi non è una novità: già nel luglio 2017 ha annunciato la propria disponibilità, rivendicando crediti politici come la rinuncia a un posto da assessore e anche a quello cucitogli su misura da D’Alfonso di sottosegretario alla Presidenza per salvare gli equilibri di maggioranza.

VIA AL CONCLAVE DEI CINQUE STELLE
“Un incubatore di idee e un luogo di condivisione delle esperienza”. Così Enrica Sabatini, consigliere comunale pescarese, coordinatrice degli Open Rousseau in Italia e “madrina” della tre giorni del Villaggio Rousseau, ha tratteggiato l’evento in cui, tra l’altro, saranno annunciati i vincitori delle parlamentarie.

Con il sistema Rousseau “stiamo realizzando il progetto di Gianroberto Casaleggio, creare valori attraverso una rete di persone”, ha spiegato la Sabatini che, con l’incarico consiliare in scadenza solo nel 2019, non si è potuta candidare alle parlamentarie.

E sui problemi riscontrati alle pre-selezioni, ha predicato calma: “L’innovazione ha bisogno di tempo e sviluppo, la nostra non è una rivoluzione tecnologica ma culturale”.

Ai cronisti che hanno azzardato un paragone Sabatini-Villaggio Rousseau come Boschi-Leopolda, risposta secca, “non c’è nessun parallelo”, anche se una piccola somiglianza l’ha ammessa: il padre della Boschi è banchiere, “il mio un bancario”.

Ambiente, agricoltura, salute, esteri, immigrazione, sviluppo economico e difesa sono gli argomenti che oggi, i grillini hanno trattato nelle diverse sale dell’ex fabbrica del liquore dannunziano Aurum.

Nelle stesse ore, i notai del Movimento hanno cominciato a mettere a punto, dopo il voto delle parlamentarie, le liste per i collegi plurinominali. “Sarà prediletto il principio che si corre dove si risiede”, ha spiegato una fonte M5s.

Intanto, domani a Pescara interverranno i primi big, Davide Casaleggio e Alessandro Di Battista.

NOI CON L’ITALIA: SALVO L’ACCORDO CON IL CENTRODESTRA
“Siamo vicini all’accordo risolvendo positivamente i nodi tra Udc-Noi con l’Italia e gli altri componenti della coalizione del centrodestra. Siamo in dirittura d’arrivo”, hanno dichiarato in una nota congiunta il presidente, Lorenzo Cesa, e il capo della formazione politica, Raffaele Fitto.

“Il centrodestra adesso è compatto e unito. Abbiamo sottoscritto un programma. Vogliamo portare il nostro contributo liberale e popolare all’interno di questa coalizione”, hanno assicurato, dopo essere stati rinfrancati rispetto a una prima offerta di soli 13 seggi che aveva fatto gridare allo scandalo e quasi portato alla rottura, e che è stata evidentemente rimpinguata.

A Cesa dovrebbe essere garantita l’elezione in qualche modo, schierandolo capolista in ben cinque diversi collegi, tra cui appunto quello abruzzese: qui può anche contare su uno sponsor d’eccezione come il deputato uscente Filippo Piccone che, in caso di successo, entrerebbe al suo posto come europarlamentare.

Da quanto appreso sarebbero invece tramontate le chance di candidatura in quota Udc di Anna Paola Sabatini, vastese classe 1979 direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Molise.

Un nome nuovo della Vela è il geometra teramano Gabriele Di Natale; resta, comunque, in forte ascesa il segretario regionale, nonché sindaco di Fossacesia (Chieti), Enrico Di Giuseppantonio.

E poi ci sono le mille altre anime di questo listone: i fittiani con Rudy Di Stefano o Gianluca Zelli, gli ex montiani con l’uscente Giulio Sottanelli, le eventuali suggestioni civiche di Giovanni Di Pangrazio, il quagliarelliano Giancarlo Silveri e chi più ne ha, più ne metta, che dovranno accontentarsi di strapuntini strappati con una lotta sanguinosa.

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