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Pescara, 24/11/2024
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Data: 21/01/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Carenza bus e piste ciclabili. E le auto invadono la città. Ecco l'analisi degli esperti che stanno preparando il nuovo Piano della mobilità «La rete viaria crea talvolta congestione e pericolo». Mancano anche i parcheggi (l'articolo in pdf)

PESCARA Trasporto pubblico carente. Mobilità pedonale non sufficientemente diffusa. Percorsi ciclabili incompleti. Rete viaria talvolta congestionata e pericolosa. Parcheggi non adeguati alla crescente domanda. Ecco quali sono i problemi della viabilità di Pescara. A segnalarli sono gli esperti della società Sysma system management incaricati di redigere, insieme al mobility manager del Comune Pier Giorgio Pardi, il nuovo Piano del traffico che dovrà prendere il posto di quello realizzato nel 2005 e scaduto due anni dopo. I tecnici hanno preparato una sorta di dossier di 84 pagine, con i dati sui flussi di veicoli nelle varie zone della città e un'analisi delle carenze strutturali della mobilità, che rappresenta l'elaborato conclusivo della prima fase dell'aggiornamento del Piano generale del traffico urbano. Piano che dovrebbe essere pronto entro il prossimo giugno. Il report è stato già consegnato all'assessore alla mobilità Stefano Civitarese, ma non è stato reso noto finora. «Le criticità strutturali riscontrate attraverso l'analisi della mobilità», scrivono gli esperti nel dossier, «possono essere ricondotte ai seguenti ambiti: accessibilità con il trasporto pubblico locale, mobilità pedonale, mobilità ciclistica, organizzazione funzionale della rete viaria, sosta».AUTOBUS. La prima bocciatura arriva per il trasporto pubblico locale. «I percorsi», si legge nel documento, «sono molto lunghi, poco frequenti e con una non ottimale organizzazione degli scambi con il trasporto pubblico extraurbano (ferroviario e su gomma). Tali limiti, uniti alle difficoltà sofferte della mobilità pedonale, scoraggiano l'utilizzo del servizio da parte della popolazione».MOBILITA' PEDONALE. «Non è sufficientemente diffusa», sostengono i tecnici della Sysma system management, «in particolare nelle aree non centrali, dove si tende all'utilizzo dell'automobile o del motociclo anche per brevi distanze». «La presenza di marciapiedi inadeguati o la loro assenza in alcune porzioni del centro urbano», spiegano, «aggravano tale situazione, non favorendo lo sviluppo di una mobilità più a misura d'uomo».PISTE CICLABILI. Sono diversi i percorsi ciclabili realizzati negli ultimi anni da Comune e Provincia ma, a detta degli esperti, ciò non basta. «L'assenza di una rete ciclabile ben strutturata e completa, composta sia di percorsi protetti (vere e proprie piste ciclabili), sia di corsie preferenziali, sia di strade ad alta compatibilità ciclistica», viene sottolineato nel dossier, «costituisce un deterrente all'utilizzo della bicicletta per spostamenti di tipo sistematico. Scelta che potrebbe contribuire ad innalzare il livello di vivibilità dell'ambiente urbano, oltre che rappresentare anche un importante incentivo alla frequentazione turistica della città».RETE VIARIA. Anche le strade non vanno bene. «C'è una commistione tra i vari livelli della rete stradale», avverte il documento, «che in alcuni percorsi crea situazioni di congestione e di pericolo, in particolare per la sicurezza degli utenti deboli. Criticità, inoltre, si riscontrano sulla viabilità a ridosso della Zona a traffico limitato o della zona che interagisce con la Ztl».PARCHEGGI. Bocciata anche l'offerta di parcheggi in città. «Attualmente», osservano gli esperti, «l'offerta di sosta all'interno dell'area di indagine soffre di una disciplina eterogenea caratterizzata da vistosi fenomeni di sosta non regolamentata, soprattutto lungo le strade secondarie. Lungo tali strade, la sosta pertinenziale appare eccessivamente sbilanciata verso la sosta sulla pubblica strada». «Inoltre», concludono i tecnici, «le aree centrali sono sottoposte ad una saturazione di offerta di sosta con conseguente costante presenza di sosta vietata ed intralcio alla normale circolazione veicolare. Ad aggravare la congestione delle aree centrali, contribuisce il traffico parassita generato dai veicoli in cerca di parcheggi. La sosta di interscambio con i mezzi pubblici non è adeguatamente supportata dalla disponibilità di aree, in particolare nelle zone periferiche».

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