PESCARA Se ai Cinquestelle riuscirà il salto di qualità predicato nella tre giorni del Villaggio Rousseau di Pescara, lo si saprà oggi, alle 12.30, quando il candidato premier, Luigi Di Maio, incontrerà imprenditori e associazioni di categoria.E' accaduto ieri nelle Marche. Accadrà questa mattina a Chieti, dopo la tappa aquilana del leader 5 Stelle (ore 9.30), e prima dell'arrivo al Villaggio nell'Aurum Pescarese, previsto per le 16,30, quando saranno svelati i novecento nomi dei candidati ai collegi proporzionali passati al setaccio delle Parlamentarie.CHI C'E'. Sono però i personaggi da mettere in gioco per gli uninominali la sfida vera e innovativa dei 5 Stelle al Centrodestra e al Pd. In Abruzzo, tra Camera e Senato, ne servono sette. Di Maio li cerca nel mondo delle imprese. Così, nella sala Cascella della Camera di Commercio, in piazza Vico a Chieti, oggi ha invitato Graziano Di Costanzo (direttore Cna Abruzzo), Letizia Scastiglia (direttrice Cna Chieti), Daniele Giangiulli (direttore Confartigianato Abruzzo), Flaviano Montebello (direttore Casartigiani Abruzzo), Celso Cioni (direttore Confcommercio Abruzzo), Marisa Tiberio (vice-direttore Confcommercio Abruzzo) e Lido Legnini (direttore Confesercenti Abruzzo). A questi si aggiungono i presidenti delle associazione e le imprese associate. OGGI A RETE 8. Ad accompagnare l'aspirante premier ci sarà la consigliera regionale Sara Marcozzi, prima all'Aquila in segno di vicinanza alla città terremotata. Poi a Chieti, sulle tracce di candidati della società civile-imprenditoriale, quindi nella redazione di Rete8, per un faccia a faccia con il direttore Carmine Perantuono (l'intervista andrà in onda oggi alle 20,30) e a seguire a Pescara, prima di spostarsi alle 19 nel Politeama Ruzzi di Vasto, regno del senatore 5 Stelle Gianluca Castaldi.PROTESTA ANTIMADURO. Ma davanti all'Aurum, Di Maio troverà la protesta ad attenderlo. Sono i rappresentanti del comitato dei venezuelani in Abruzzo che manifestano contro le parole spese da Di Maio in favore del presidente Nicolás Maduro e della sua politica economica. «Sarà una manifestazione civile ma incisiva», dice la responsabile dell'associazione VenEuropa, Maria Claudia Lopez. DAVIDE E IL BIMBO. Facciamo un passo indietro, torniamo a ieri, nell'ex fabbrica progettata dall'architetto razionalista Giovanni Michelucci, dove a dominare la scena sono stati Davide Casaleggio, parco nelle dichiarazioni e seguito a vista da Enrica Sabatini, e poi, alle 17,30, Alessandro Di Battista, giunto in ritardo ma il dolce compagnia del figlioletto, un bimbo di pochi mesi. E protagonista anche in serata alla cena di autofinanziamento al Grand Canyon di via Vespucci, mentre altre anime dei 5 Stelle si sedevano a tavola al Caffè Letterario di Pescara vecchia. CHI SI RIVEDE. Tra le pillole di una giornata ricca di gente e interventi c'è anche la ricomparsa Salvatore Romeo, militante M5S e fedelissimo di Virginia Raggi che nell'agosto 2016 lo nomina capo della sua segreteria politica, anche se poi, a dicembre, lui si dimette, dopo l'arresto di Raffaele Marra. Ma torniamo ancora una volta all'Aurum. In serata, tocca al sociologo Derrick De Kerkhove, allievo di McLuhan, affiancare Casaleggio nel panel finale. MENTE. «La democrazia partecipata del M5S è l'antidoto alla datacrazia», spiega De Kerkohove, mente della sociologia, stroncando, tuttavia, l'utopia della democrazia diretta: «L'algoritmo non è democrazia».E VACCA. Decisamente abruzzese l'intervento, in uno dei tanti corsi, del deputato Gianluca Vacca su incompatibilità, doppi incarichi e necessità di organismi di controllo. E' il caso di Luciano D'Amico, rettore a Teramo e presidente (ormai ex) di Tua, il terreno di battaglia su cui Vacca scende per proporre antidoti in chiave 5 Stelle.
Arriva Di Battista, ed è subito uno show. Il non candidato smentisce la frattura con Grillo e annuncia: con il 38% Mattarella sceglie noi
PESCARA«Accordo programmatico». È in queste parole che le anime del M5S sembrano trovare una quadra per il dibattito sulle alleanze. Dibattito fastidioso (per il Movimento) ma inevitabile, che «domina» la scuola politica di Pescara in una giornata che si apre con un post co-firmato nel quale Beppe Grillo e Luigi Di Maio smentiscono qualsiasi frattura sulla strategia sulle alleanze post-voto. E in serata, ecco arrivare la linea del terzo «big» del Movimento, Alessandro Di Battista.«Chi avrà l'incarico di governo andrà in Parlamento e chiederà la fiducia su dei punti» del programma, sottolinea il «Dibba» tornando ad uno schema che, in fondo, era quello del Pd di Bersani nel 2013. Solo che, questa volta, le parti tra il M5S e il suo interlocutore sarebbero rovesciate. La seconda giornata del Villaggio Rousseau, sorta di «Frattocchie» pentastellate che si concluderà con la presentazione delle liste del M5S, è la giornata di Di Battista.Il «non candidato» eccellente arriva alla kermesse dei «candidabili» del Movimento in serata, con al seguito compagna e figlio. Ed è subito show. «Il 1 febbraio parto in camper, farò comizi a Arcore, Rignano dell'Arno e Laterina», annuncia il «Dibba» puntando il mirino sui luoghi legati ai nemici numero uno del M5S, Berlusconi-Renzi-Boschi. Un tour in camper con il quale Di Battista vuole dare la sua impronta, oggi irrinunciabile per l'esito finale, al rush finale del M5S. «Se prenderemo il 38% penso che Mattarella possa dare l' incarico a noi, il mio obiettivo è portare più consensi possibile al M5S», spiega ponendo un bivio agli elettori: «O un governo 5 Stelle o un governo Gentiloni sostenuto da Pd, FI, parte della Lega e parte di Leu». L'ultimo mese di campagna, per il M5S, sarà insomma uno schema a due punte, con l'ala movimentista rappresentata da Di Battista, «l'animale da comizio» per eccellenza laddove Di Maio continuerà a incarnare l'anima governista del nuovo M5S. Ed è quest'ultimo, non a caso, a «tentare» da giorni il mondo dell'impresa italiana, cercando così di «rosicchiare» voti soprattutto al centrodestra. Di Maio, dopo aver fatto ieri tappa nelle Marche - dove incassa l'endorsement ma non la candidatura del patron di Nero Giardini, Enrico Bracalente - arriverà a Pescara oggi pomeriggio, parlerà del programma di governo e delle «sue coperture». E dopo il suo intervento l'attesa dei «candidabili» finirà: saranno infatti diffuse le liste per i plurinominali. Il «come» resta ancora da capirlo e c'è chi scommette ancora sul fatto che l'annuncio, via blog, arriverà a evento ormai chiuso.Di certo, il Movimento punterà su «nomi forti agli uninominali», tra i quali diversi esterni, nei collegi in cui sa di potersela giocare. Si dice, ad esempio, che il generale Gregorio De Falco sia candidato a Pisa, mentre a Roma non sono stati smentiti i rumors della discesa in campo del presidente dell'Ordine degli avvocati, Mauro Vaglio. Nomi con cui il M5S vuole ampliare il suo consenso oltre al suo nocciolo duro. Grillo, nel frattempo, domani ultimerà la separazione del suo blog - che sarà affidato all'attivista romano Tiziano Pincelli - dal M5S. Ieri il Garante condivideva il post in cui Di Maio ribadiva la sua linea, quell'appello ad una convergenza sui temi da fare la sera del voto e, tra l'altro, l'ex comico sarà in campo nell'ultima tranche della campagna. Ma l'impressione è che, pian piano, stia ultimando il suo passo di lato dal Movimento.