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Pescara, 24/11/2024
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Data: 21/01/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pedaggio o multe, l'odissea dei pendolari

BUSSI Di fasce tricolori ai caselli del tratto pescarese dell'A 25 non se ne sono viste. La protesta contro il caro pedaggio, in Val Pescara non si vede. Ma c'è. C'è nella rabbia dei pendolari, per lavoro o per svago o shopping, e in quella, non meno convinta, di autotrasportatori diretti verso la costa. Dal primo gennaio, il pedaggio dal casello Bussi-Popoli a Chieti-Pescara è arrivato a 3,40 euro. Quasi il 13 per cento in più rispetto al 2017, e all'epoca era già caro. Sei euro e ottanta, tra andata e ritorno, che sommati al costo del carburante e, magari a 2 euro e 50 per il parcheggio nel centro di Pescara, alleggeriscono le tasche dei pescaresi di provincia: E degli aquilani dell'alta Valle del Tirino e dello stesso capoluogo. Senza contare il traffico proveniente dall'alto Sangro e dal Napoletano che, per risparmiare chilometri e pedaggio, spesso evita il casello Pratola-Sulmona. Ventisette chilometri percorribili, cantieri permettendo, in meno di 20 minuti. Cinque caselli: quasi uno ogni 5 chilometri. Dalla fine degli anni Settanta, quando fu completato il tratto che attraversa il Pescarese, l'A 25 ha avvicinato L'Aquila a Pescara. E i centri della vallata e della Majella al mare. Ma il lievitare del costo del pedaggio ha finito, poi, con l'annullare in parte i vantaggi. Anche se della val Pescara tutto si può dire, tranne che non sia ben collegata con la città.
LE STANGATE
Una condizione invidiabile, rispetto a molti centri dell'Abruzzo interno. Se non fosse per il caro pedaggio. Che sta facendo riscoprire la Tiburtina. Molti lo fanno già da tempo. E l'esercito, non organizzato, di pendolari cresce ad ogni inizio di anno. Ma non è così semplice. Perché anche la vecchia Tiburtina presenta il conto agli automobilisti da autovelox e telecamere ai semafori. Succede a Manoppello, bivio per Alanno-Rosciano. Velocità consentita 50 chilometri. Che possono diventare 55, non uno di più. In tanti, da agosto a oggi hanno sperimentato l'efficienza del dispositivo. Centosessantanove euro, con una riduzione del 30 per cento se paghi entro un mese. C'è chi ne ha avute una decina. E, in regime di par condicio, moglie e marito si sono ritrovati con un cumulo di multe da cento e passa euro all'indirizzo delle rispettive targhe. La Tiburtina è quella che è e non invita certo a pigiare sull'acceleratore. La sicurezza prima di tutto. Ma essere multati per una velocità di 56 chilometri orari, le vittime dell'autovelox di Manoppello non lo mandano proprio giù. Allora che fare? Una soluzione, anche questa adottata da molti, è la terza via: la Provinciale 44 Alanno Stazione-Villareia, meglio nota come via della Bonifica. Una manciata di chilometri, a costo zero, e da Alanno Scalo ti ritrovi a Cepagatti, a due passi da Megalò, e quindi all'asse attrezzato. Un'alternativa da percorrere con molta prudenza. E mai in bici. Perché il manto stradale è piuttosto malconcio e il Presidente della Provincia Antonio Di Marco non vuole far correre rischi a chi la percorre. Su due come su quattro ruote.

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