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Data: 22/01/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il giorno di Di Maio applausi e cori nell'Aurum stracolmo

Ingressi non più disponibili già dal primo pomeriggio, capannelli di simpatizzanti delusi e dispiaciuti. Più tardi diventeranno un centinaio che non riescono a entrare all'Aurum per il gran finale con Luigi Di Maio per la tre giorni di Rousseau. Incontri, scambi, seminari, analisi e studi per il Movimento 5 Stelle che si è dato appuntamento in città. Infine la diffusione dei candidati al proporzionale alla Camera. In Abruzzo: Gianluca Castaldi, Gabriella Di Girolamo, Stefano Murgo e Cinzia L'Eramo. «La digos ci ha detto che abbiamo raggiunto il limite massimo degli accessi - si scusano i responsabili dello staff -. Siamo desolati, ma non può entrare più nessuno». E dentro l'ex liquorificio sono già centinaia gli attivisti che aspettano il presidente Di Maio, viene accolto con un coro caloroso. Arriva con la sua macchina, una Mercedes con la scritta Partecipa, scegli, cambia sulla fiancata. «È lo slogan della nostra campagna elettorale - spiega lui durante l'incontro -. Abbiamo iniziato così, cambieremo questo Paese dal governo, se gli italiani vorranno darci questa possibilità. Da qui lancio una sfida alle forze politiche italiane, vogliamo sapere perché non sono disponibili a convergere con noi sui venti punti del nostro programma». Quelli che illustra, dal reddito di cittadinanza, alla sanità, giustizia, passando per agroalimentare, artigianato, eccellenze del Made in Italy, green-economy. Slitta a fine convention, invece, l'annuncio dei candidati.

LA PROTESTA DEI VENEZUELANI «Non ho mai toccato la mia auto blu - aggiunge Luigi Di Maio all'inizio del suo discorso e il calore cresce, con scrosci di applausi -. È bellissimo trovarsi qui con il sostegno delle persone che abbiamo lanciato e che ora ricambiano organizzando eventi per me».
A non entrare nella struttura però, sono anche una decina di rappresentanti della comunità venezuelana pescarese. Si sono dati appuntamenti all'ingresso per esprimere il loro dissenso nei confronti del Movimento. «Il Movimento 5 Stelle non può sbandierare il vessillo dei diritti umani e poi appoggiare il regime narcocriminale di Maduro - dice Maria Claudia Lopez in rappresentanza della comunità -. Luigi Di Maio deve ritrattare la sua visione a favore del regime, che ha sostenuto più volte con dichiarazioni pubbliche, come quando affermò che il governo italiano dovrebbe applicare certe modalità di quello venezuelano. Che vuol dire? Che noi che manifestiamo qui dovremmo essere arrestati, o anche peggio?».
«Faremo tremare i polsi ai partiti che pensano di aver già vinto - incalza Di Maio nel discorso, interrotto più volte da applausi e approvazioni -. Portiamo avanti la campagna elettorale con testa e cuore e buon senso. E competenza. Soprattutto portando sempre avanti i nostri progetti che come diciamo sempre non possono essere fatti il giorno dopo essere stati eletti. Noi seguiamo il nostro cronoprogramma».

GLI EMERGENTI Presenti anche i rappresentanti regionali del Movimento, che hanno seguito Di Maio nel tour regionale. Per loro i ringraziamenti: «Grazie a Enrica Sabatini e a tutto il gruppo» dice il leader. E poi la parola ai volti che supportano il Movimento. Dal comandante Gregorio De Falco, celebre per la vicenda della Costa Concordia. È accolto da un applauso impressionante: «Far corrispondere dichiarazioni e fatti è coerenza dice -. Grazie per l'affetto, la stima e l'accoglienza». E ancora Vincenzo Zoccano, presidente del forum associazioni italiane disabilità, e i giornalisti Emilio Carelli e Gianluigi Paragone.

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