L’AQUILA - Tre collegi al centrodestra, due ai Cinque stelle, zero al centrosinistra: sondaggi che fanno tremare i polsi a quest’ultimo schieramento, quelli che sarebbero a disposizione dello stesso centrodestra e relativi ai cinque collegi della Camera per il maggioritario in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo.
Nel centrosinistra, intanto, seguendo la “moda” dei documenti politici che supportano candidati, come quello del Partito democratico provinciale di Chieti di ieri a favore di Camillo D’Alessandro, oggi scende in campo quello pescarese, dando come “certo” il posto da capolista al Senato per il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso (che invece oggi ha fatto ancora pretattica: “Rifletto”).
Uno strale vero e proprio che boccia la governance regionale dal segretario, Marco Rapino, in giù, parlando di “nessun riscontro di discussione in direzione regionale” sulle rose di nomi presentate a Roma, contribuendo ad aumentare la confusione.
Dal congresso dell’unione comunale del Pd aquilano, Stefania Pezzopane ad AbruzzoWeb mostra i muscoli e invita a non fare i conti senza l’oste, cioè lei stessa: “La senatrice uscente sono io, non ci sono le primarie e quindi chiunque può autocandidarsi, quando ci sono state, però, le ho vinte io”, il suo pensiero in sintesi.
Tutto questo mentre a Pescara entra nel vivo il “conclave” pentastellato con la presenza del “big” Alessandro Di Battista. In attesa di Luigi Di Maio, che domani partirà dall’Aquila nel suo mini-tour abruzzese che si concluderà in serata nella città adriatica disvelando le candidature, il tema è una possibile alleanza e con chi per arrivare, in qualche modo, al governo del Paese.
Frattanto che l’Abruzzo si “scorna” sulle candidature, a Roma va silenziosamente in scena il rito, previsto dalla legge, del deposito dei simboli che potrebbero comparire sulla sceda. Sono 34 quelli presentati oggi al Viminale dai partiti e gruppi che intendono partecipare al voto: il totale, comprensivo dei 55 già depositati ieri, sale così a 89. Manca ancora all’appello il Pd, che potrà depositarlo anche domani, al massimo entro le 16.
Tra i “partitini” spunta, intanto, una curiosa novità: il movimento Crescita felice che sarebbe pronto a candidare alla Camera l’operatore ruandese ma ormai aquilano d’adozione Emmanuel Ntawizera, collaboratore di AbruzzoWeb e altre testate locali.
IL SONDAGGIO MAGGIORITARIO CAMERA: TRE-DUE-ZERO
Numeri, quelli dei sondaggi allarmanti per il centrosinistra, da prendere comunque con le molle, in una situazione ancora del tutto fluida, a liste non ufficiali e quando appena cominciano a essere noti i primi simboli, ma che comunque alimentano l’ottimismo ritrovato dei berluscones, convinti di potersi giocare una partita importante.
Secondo quanto appreso da fonti del centrodestra, che, comunque, troverebbero conferme anche nella fazione opposta, il centrodestra si aggiudicherebbe i collegi L’Aquila-Marsica-Alto Sangro, Chieti-Francavilla-Sulmona e Ortona-Lanciano-Vasto.
Il collegio di Teramo e quello di Pescara sarebbero invece appannaggio dei pentastellati.
IL PD PESCARESE: “D’ALFONSO VOLUTO DA RENZI, D’ALESSANDRO NO”
Usa la sciabola, nella sua nota, l’assemblea provinciale dem che premette di ritenere di “fondamentale importanza incalzare tutto il partito provinciale su questo punto, vista anche la candidatura certa al Senato, come capolista della lista proporzionale, del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, figura di spicco e rappresentativa del partito regionale”.
“A molti sembra, inoltre, di difficile comprensione e sicuramente inusuale - continua l’invettiva - la contemporanea candidatura del presidente della Regione e del consigliere Camillo D’Alessandro, suo più stretto collaboratore, nonché già sottosegretario alla Presidenza regionale e con attuale delega ai Trasporti”, prosegue la ‘base’ che, però, opera un distinguo.
“Mentre la candidatura di Luciano D’Alfonso risulta essere il frutto di una richiesta diretta del segretario nazionale, Matteo Renzi - si obietta - le altre proposte di candidature presentate dal segretario regionale Marco Rapino sul tavolo nazionale, non hanno visto nessun riscontro di discussione e passaggio nell’unico organo politico previsto dallo Statuto del Pd ovvero la direzione regionale”, attaccando, quindi il segretario che, peraltro di D’Alfonso è delfino.
TOTO CENTRODESTRA, RISPUNTA LA BALLONE
Andando al “toto” del centrodestra, vengono dati per blindati al Senato il coordinatore regionale Nazario Pagano (al maggioritario), la senatrice uscente Paola Pelino (proporzionale).
Alla Camera, il deputato uscente Fabrizio Di Stefano (maggioritario) e l’imprenditrice Antonella Ballone (maggioritario), titolare della ditta di trasporti Baltour e vera novità di giornata dopo essere già stata nominata nello scorso autunno tra i papabili.
Altri nomi dati per certi, ma da decidere ancora come e dove, il responsabile nazionale tv Andrea Ruggieri, probabilmente sull’Aquilano vista l’origine legata allo zio Bruno Vespa, e nel Pescarese uno tra Carlo Masci e il consigliere regionale Lorenzo Sospiri.
IL MEGA CONCLAVE DEL CINQUE STELLE
“Se prenderemo il 38% penso che Mattarella possa dare l’incarico a noi, il mio obiettivo è portare più consensi possibile al M5s”, ha detto Di Battista da Pescara, ponendo un bivio agli elettori: “O un governo 5 Stelle o un governo Gentiloni sostenuto da Pd, Fi, parte della Lega e parte di Leu”.
L’ultimo mese di campagna, per il M5s, sarà insomma uno schema a due punte, con l’ala movimentista rappresentata da Di Battista, “l’animale da comizio” per eccellenza laddove Di Maio continuerà a incarnare l’anima governista del nuovo M5s.