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Pescara, 24/07/2024
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Data: 23/01/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ai paracadutati i collegi sicuri Leu nella bufera

PESCARA Tante aspettative di candidatura gelate nell'ultimo vertice romano, che ha fatto esplodere la rabbia tra i militanti e i referenti locali di Liberi e Uguali con conseguenze ancora tutte da valutare. Il partito di Piero Grasso starebbe per paracadutare in Abruzzo due nomi blindati nei collegi plurinominali della Camera: Chieti-Pescara e L'Aquila Teramo. Il primo, in quota Sinistra italiana, sarebbe stato assegnato alla deputata uscente Celeste Costantino, 39 anni, originaria di Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, e residente a Roma. Laureata in Filosofia all'Università della Calabria, ex militante di Rifondazione, attivista antimafia e di genere, Costantino è stata eletta nella scorsa legislatura nella Circoscrizione del Piemonte. Un personaggio a cui Grasso, ex Procuratore nazionale antimafia, non ha evidentemente intenzione di rinunciare nella prossima legislatura. Il secondo nome, da collocare nel Collegio plurinominale L'Aquila-Teramo, è quello dell'avvocato molisano Danilo Leva, anche lui residente nella Capitale, parlamentare uscente del Pd, poi transitato in Articolo 1.
Apriti cielo. Tutte le discussioni fatte nelle ultime settimane, che in Abruzzo davano ormai per certa la candidatura bis del deputato pescarese Gianni Melilla, sbriciolate dai vertici nazionali del partito assieme alle aspettative di tanti altri militanti abruzzesi. Così, quello che viene ritenuto l'unico seggio parlamentare disponibile nella regione per Liberi Uguali, viene addirittura messo a disposizione non di uno, ma di due paracadutati romani. Melilla tace. Gli altri, invece, sono passati all'azione. E non si escludono repliche anche in altre regioni, visto che la blindatura nei collegi che contano interesserebbe una trentina di nomi in campo nazionale nel nuovo partito della sinistra.
I coordinatori regionali di Articolo1-Mdp Abruzzo: Tommaso Di Febo e Fabio Ranieri, hanno indirizzato un documento durissimo ai dirigenti nazionali, accompagnato da molte altre firme dei responsabili politici di Teramo, Pescara, L'Aquila e Chieti: «Le notizie che ci giungono in queste ore - si legge - hanno creato sgomento, indignazione e rabbia in Abruzzo. In particolare, l'ipotesi di vedere i due capolista del proporzionale alla Camera dei deputati imposti con una accettabile forzatura dal gruppo dirigente romano equivarrebbe a una ferita profondissima inferta sulla carne viva di un movimento troppo giovane per sopportarla. Si ricorda ancora che: Liberi e Uguali in Abruzzo ha una vasta base di militanti e di consenso attorno a un gruppo dirigente giovane, autorevole e qualificato, formatosi in anni di battaglie politiche combattute sul campo. Un territorio - aggiungono i rivoltosi - che non merita di essere umiliato in questa maniera goffa e violenta. Altrettanto duro il documento indirizzato ai vertici romani del partito dal segretario provinciale dell'Aquila di Sinistra italiana, Daniele Iacutone, accompagnato da mole altre firme: «Apprendiamo con sentimenti di rabbia e indignazione che il nostro partito avrebbe deciso di imporre, a dispetto delle numerose disponibilità rappresentative, un capolista estraneo al nostro territorio». Questo mentre in casa di Forza Italia, per il collegio blindato della Camera Pescara-Chieti, spunta il nome dell'ex segretario generale della Cisl, Andrea Bonanni, abruzzese trapiantato a Roma.

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